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Venerdì, 19 Aprile 2024
La risposta alla crisi / Paesi Bassi

Veterinari e vaccinazioni gratis per cani e gatti dei rifugiati ucraini

Il gesto di solidarietà deciso in Olanda, per aiutare anche gli amici a quattro zampe di coloro che sono scappati dalla guerra. Agli animali che non lo hanno verrà fornito anche il passaporto

I rifugiati ucraini che hanno portato con sé il proprio animale domestico quando sono scappati dalla guerra potranno farli vaccinare gratuitamente dal veterinario che farà anche una visita agli animali. È il gesto di solidarietà messo in campo nei Paesi Bassi per aiutare anche gli amici a quattro zampe di coloro che hanno dovuto lasciare la propria casa e la propria nazione dopo l'invasione decisa da Vladimir Putin. Il personale del 'dieren ambulance', l'ambulanza animale accompagnerà personalmente i rifugiati dal veterinario con i loro animali domestici e quelli che non hanno ancora un passaporto, potranno ottenerne uno gratuitamente. Questo perché in alcuni luoghi dei Paesi Bassi c’era la possibilità che gli ucraini e i loro animali domestici venissero separati l’uno dall’altro per paura delle malattie.

Un provvedimento simile è stato preso anche in Italia dove il ministero della Salute ha stabilito che l’ingresso degli animali domestici provenienti dall’Ucraina sarà assicurato nel territorio della Repubblica anche senza bisogno dell’apposito passaporto europeo. La decisione di regolarizzare gli animali domestici successivamente all’arrivo in Italia (e non prima) è il risultato degli sforzi di diverse associazioni animaliste, che stanno lottando affinché l’intera nazione adotti le misure già in vigore in Friuli-Venezia Giulia. Tali disposizioni prevedono di non applicare ai profughi provenienti dall’Ucraina i costi previsti in condizioni standard per le procedure di registrazione amministrativa degli animali, di assicurare gratuitamente cure veterinarie e inoculazione di microchip, nonché l’inserimento all’anagrafe e la somministrazione di determinati vaccini di fondamentale importanza per la convivenza pacifica con l’uomo.

“Sarebbero inaccettabili discriminazioni di non accesso in hotel, conventi o camping per chi non si è voluto separare dai propri affetti portando con sé il suo quattrozampe”, ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente di Lav, associazione che dal 1977 si batte per l’affermazione dei diritti animali.

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