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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Un cane "vota" per la candidata all'Eliseo, polemiche in Francia

Lo ha rivelato il giornale Libération secondo cui tra gli elettori delle primarie della rappresentane de Les Républicains, Valérie Pécresse, c'erano anche persone morte e personaggi inventati

Alle primarie de Les Républicains, il partito dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, ha “votato” veramente chiunque: persone morte, personaggi inventati e addirittura un cane. Appena sei settimane prima del primo turno delle elezioni presidenziali, il giornale Libération ha rivelato le "manovre fraudolente" operate dal partito durante le primarie che hanno avuto luogo lo scorso dicembre e che hanno visto trionfare Valérie Pécresse.

L'inchiesta rivela che un cane di nome Douglas si sarebbe iscritto al partito nel novembre 2021, pagando 30 euro, per votare alle primarie. Naturalmente, è stato il suo padrone, un membro della circoscrizione Provence-Alpes-Côte d'Azur, a registrarlo. Sulle colonne del giornale, quest'uomo, che ha voluto rimanere anonimo, ha spiegato di aver registrato il suo animale al partito "per provare, per vedere se era fattibile". Qualche ora dopo, Nice-Matin ha confermato l'esistenza di Douglas tra i membri del partito.

Tuttavia, il cane, uno Shiba che vive a Nizza, si chiama in realtà Clovis e la sua storia sta facendo impazzire i social. L'hashtag #DouglasGate o #LesChiensAvecPécresse (I cani con Pécresse) sono ormai Top Tweets in Francia. "Così ora i cani stanno votando. Chiedo che vengano contati anche i voti dei gatti. Io, come Presidente della Repubblica, applicherò la parità tra cani e gatti. I gatti hanno diritto di voto tanto quanto i cani!", "Non si può negare, è un cane!" scrive un utente. "Lascio Twitter per un giorno e quando torno vengo a sapere che potrei diventare presidente con il numero di cani che ho nei miei followers, non è fantastico? Il mio cane mi ha appena confessato che non solo si era iscritto alla LR per votare alle primarie, ma che Douglas, il suo amico, da buon capobranco, lo aveva incoraggiato a votare per Valérie Pécresse! È privato delle crocchette", recitava un altro delle decine di migliaia di commenti su Twitter.

Il team e i sostenitori della campagna di Eric Zemmour, candidato di estrema destra, hanno anche colto l'occasione per radunare alcune persone alla loro causa, sotto l'hashtag #LesAnimauxAvecZemmour (gli animali con Zemmour). Il sito web del suo partito Reconquête! offre ora dla possibilità di registrare un animale domestico a sostegno del candidato. Alcuni internauti sono arrivati persino a dirottare il nome della festa, diventando così "Recroquette!" ( che vuol dire ri-crocchetta).

Dopo queste rivelazioni, i repubblicani reagito con un comunicato pubblicato sulla scia dell'inchiesta, il partito ha spiegato di aver "implementato una serie di misure per garantire la sicurezza delle operazioni elettorali" e di aver imposto "condizioni molto severe per poter partecipare al voto", ovvero "avere 16 anni, fornire due mezzi di identificazione (indirizzo postale e telefono cellulare), limitare a quattro le adesioni con lo stesso mezzo di pagamento e controllare che ci sia una correlazione tra dati bancari e dati personali". Da parte sua, anche Valérie Pécresse ha commentato queste accuse sul set di BFMTV. Invitata al programma Face à BFM la sera stessa, la candidata presidenziale ha dichiarato: "Il partito ha deciso di attaccare Libération davanti al pubblico ministero, perché tutte queste accuse sono lì solo per condurre una campagna di destabilizzazione, di delegittimazione della mia candidatura". La candidata ha poi ribatito la sua innocenza e ha concluso l'intervento dicendo: "Credetemi, se ci fosse stato il minimo dubbio sulla mia elezione, sarebbe stata contestata".

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