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Sabato, 20 Aprile 2024
Diplomazia / Austria

Il cancelliere austriaco incontra Putin a Mosca: "La diplomazia telefonica non basta"

Sarà il primo leader europeo ad avere un incontro faccia a faccia con il leader russo dall'inizio della guerra. La sua decisione ha destato parecchie critiche

Il cancelliere austriaco Karl Nehammer incontrerà oggi il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, in quello che sarà il primo incontro faccia a faccia del capo del Cremlino con un leader dell'Unione europea dall'inizio della guerra. La sua scelta ha destato non poche critiche da parte della stampa e di alcuni politici che hanno tacciato la decisione del cancelliere come “inappropriata” e “pericolosa”. Ma lui ha spiegato di pensare che "la diplomazia telefonica non basta". L'incontro è previsto alle ore 15 locali (le 14 a Vienna, Bruxelles e Roma) e non si terrà al Cremlino ma alla residenza di Putin nella capitale.

“La visita”, scrive il Financial Times, “scalderà gli animi di parte dell'Occidente, in un momento in cui l'Europa, gli Stati Uniti e i loro alleati si sforzano di presentare un fronte unito di opposizione alla belligeranza russa”. Il rischio, secondo i critici di Nehammer, è che Putin utilizzi la visita a suo vantaggio e a scopi propagandistici.

Parlando con il tabloid tedesco Bild, Sergej Orlow, vicesindaco di Mariupol, che ha affrontato un assedio di settimane da parte delle forze russe, ha detto che la visita non era "appropriata". "I crimini di guerra che la Russia sta attualmente commettendo sul suolo ucraino sono ancora in corso", ha detto Orlow. "Quello che abbiamo visto a Bucha potrebbe essere stato peggio a Mariupol, anche se l'esercito russo sta cercando di coprire i crimini. Non capisco come sia possibile avere una conversazione con Putin in questo momento, come fare affari con lui".

Decine di giornalisti stanno twittando le loro preoccupazioni su questo incontro. Maria Tadeo, corrispondente europea per Bloomberg, ha condiviso su Twitter il suo “nervosismo intorno alla visita del cancelliere austriaco”, mentre Matt Karnitschnig di Politico, si domanda se quello di Nehammer non sia un modo di “distogliere l'attenzione dallo scandalo su come le sue guardie del corpo si sono ubriacate con sua moglie e poi hanno causato un incidente stradale”.

Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa austriache l’obbiettivo di Nehammer è quello di incoraggiare il dialogo tra Ucraina e Russia, ma, ha detto ai giornalisti, intende anche affrontare la questione crimini di guerra commessi dalla russa nella conversazione con Putin. Il leader austriaco ha anche affermato di aver informato del suo viaggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (a cui ha reso visita questo fine settimana a Kiev) i leader dell'Ue e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sono stati informati sull'incontro con Putin.

"Incontrerò Vladimir Putin a Mosca. Noi siamo militarmente neutrali, ma abbiamo una posizione chiara sulla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina", ha detto Nehammer sul suo account ufficiale di Twitter. Il leader austriaco, che alcuni giorni fa è stato anche in Ucraina dove ha incontrato Volodymyr Zelensky, e dove ha visitato anche Bucha, ha anche chiesto corridoi di evacuazione, un cessate il fuoco e "un'indagine completa sui crimini di guerra", e ribadito che la guerra innescata dalla Russia per l'Austria "è del tutto inaccettabile".

Nehammer ha detto che spera di mettere fine alla guerra con la sua visita, "come piccolo Paese neutrale, abbiamo un alto grado di credibilità come intermediario e anche una buona reputazione come mediatore onesto", ha detto il cancelliere. Un diplomatico ucraino ha detto a Bild che Nehammer era "troppo fiducioso" nella sua capacità di far cambiare idea a Putin. "Che eccessiva fiducia da parte del cancelliere austriaco che crede seriamente che abbia senso viaggiare ora che Putin ha mostrato che brutale criminale di guerra è".

L'Austria è membro dell'Unione Europea ma non della Nato. Ha invocato il suo status di Paese neutrale per non inviare armi a sostegno dell'Ucraina, ma ha condannato con forza l'attacco della Russia, denunciato i crimini di guerra commessi dalle sue truppe e partecipato alle sanzioni ora imposte dall'Ue. Nonostante questa posizione, è uno dei paesi del blocco che si oppone più fortemente a non comprare il gas russo, da cui la sua economia è fortemente dipendente

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