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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La riforma / Germania

Sempre più deputati, Berlino vuole fermare la crescita del Bundestag XXL

Quella di Berlino è la seconda Assemblea più numerosa del mondo, seconda solo a quella dell'India, a causa di un complicato meccanismo elettorale che fa crescere sempre il numero dei seggi

Quello tedesco è un Parlamento 'monstre', con i suoi 736 membri è il secondo più grande del mondo. Tra le nazioni a democrazia liberale solo quello indiano ha più deputati, 790, ma quello del Paese asiatico deve rappresentare quasi un miliardo e mezzo di abitanti, quello tedesco solo 83 milioni. Secondo un sondaggio dell'istituto Allensbach, il 78% dei cittadini della nazione ritiene che il Bundestag sia troppo grande, e di conseguenza troppo costoso: il bilancio federale del 2023 ha stanziato circa 1,4 miliardi di euro per il suo mantenimento.

Alle elezioni nazionali i tedeschi esprimono due voti: uno per il deputato che rappresenta la loro circoscrizione e uno per il partito che preferiscono. Ciò significa che i partiti nel Bundestag sono rappresentati sia da parlamentari eletti direttamente nell'uninominale sia da quelli presi dalle "liste" dei partiti, un po' come in Italia. Il secondo voto determina però la dimensione di un partito nel Bundestag, ma allo stesso tempo ogni rappresentante eletto nell'uninominale ha diritto a un seggio. Di conseguenza alcuni partiti ottengono quello che viene definito "mandato di sbalzo" se vincono più circoscrizioni uninominali del numero di seggi a cui avrebbero diritto in base al voto proporzionale.

Di conseguenza per assicurare il rispetto del voto proporzionale può capitare che vengano concessi agli altri partiti dei seggi in più per compensare i mandati aggiuntivi dei loro rivali. Questo complesso meccanismo comporta che grazie anche alla recente ascesa dei partiti più piccoli e al calo dei consensi per quelli più grandi in tutte le circoscrizioni uninominali, negli ultimi anni il Parlamento è passato da un minimo di 598 seggi ai 736 attuali.

Come spiega la Deutsche Welle la coalizione del cancelliere Olaf Scholz, composta da Socialdemocratici (Spd), Verdi e Liberi Democratici (Fdp), ha presentato un disegno di legge per provare a invertire questo trend e ridurre le dimensioni della Camera alta del Parlamento. Il piano del governo prevede di eliminare del tutto i seggi aggiuntivi per bilanciare il voto proporzionale, il che potrebbe significare che i rappresentanti eletti direttamente nell'uninominale potrebbero non ottenere automaticamente un seggio in Parlamento.

Da oltre un decennio si tenta di ridurre il Parlamento, ma tutti i tentativi sono falliti, in parte perché solo il Parlamento stesso può solo decidere di ridurre le proprie dimensioni. "Tutti i partiti vedono la necessità di un ridimensionamento, ma allo stesso tempo sono scrupolosamente attenti a non essere svantaggiati in caso di riforma", ha spiegato alla Dw Klaus Stüwe, docente di politica comparata presso l'Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt.

Fino ad ora è stata soprattutto tra l'Unione Cristiano-Sociale (Csu), che ha beneficiato dell'attuale assetto, e non a caso sia l'Unione Cristiano-Democratica (Cdu) che la sua sorella bavarese, la Csu appunto, hanno dichiarato che la proposta è inaccettabile. Ma ormai questi partiti sono all'opposizione e visto che il governo ha bisogno solo di una maggioranza semplice nel Bundestag, è molto probabile che la riforma passerà.

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