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Martedì, 23 Aprile 2024
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Brexit, i ritardi alla dogana causeranno la bancarotta di un’azienda su dieci

Uno studio lancia un nuovo allarme contro l'eventualità di un No Deal: "Avrebbe l'effetto di un incidente frontale in auto. Il buonsenso deve prevalere"

Basterebbero 30 minuti di ritardi alle dogane del regno Unito dopo la Brexit per causare la bancarotta di un’azienda su 10 nel Paese. È l'allarme lanciato dal Chartered Institute of Procurement and Supply (Cips), istituto che si occupa di standard professionali nel settore degli acquisti in tutto il mondo. Secondo quanto riportato dal Guardian le code al confine irlandese o ai controlli ai porti britannici, l'aumento di documenti e i passaggi alla dogana minacciano le aziende britanniche. L'indagine, che ha riguardato oltre 1.300 manager che si occupano della gestione dei controlli doganali per le loro compagnie, afferma che il 10% delle società rischiano di chiudere se le forniture di beni subiranno ritardi da 10 a 30 minuti alle frontiere.

"Servono due anni di transizione"

Alcune aziende hanno già lanciato l'allarme sui costi reali dell'introduzione delle frontiere, tra queste anche Next e le case automobilistiche Honda e Jaguar Land Rover che dipendono dall'arrivo di migliaia di componenti dall'Ue ogni giorno e le cui catene di montaggio hanno ritmi serrati che si fondano sulla precisione delle consegne. Questi ritardi, che sarebbero la conseguenza di un No Deal, “potrebbero avere l'effetto di un incidente frontale in auto”, per questo, secondo John Glen, economista al Cips, “il buonsenso deve prevalere. Abbiamo bisogno di due anni di transizione. L'idea di un No Deal è folle".

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