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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La visita / Marocco

Qatargate, Borrell in Marocco promette: "Nessuna impunità per la corruzione"

La visita dell'Alto rappresentante nel Paese ritenuto coinvolto nello scandalo che ha travolto l'Ue ha fatto discutere. Rabat: "Il nostro partenariato è sotto attacco giuridico e mediatico"

Quelle del Qatargate sono "accuse gravi", che andranno appurate nelle indagini, ma quello che è sicuro è che "non ci può essere impunità per la corruzione". Lo ha assicurato l'Alto Rappresentante Ue per la politica Estera, Josep Borrell, in missione in Marocco. Il viaggio del capo della diplomazia comunitaria nel Paese, sospettato insieme al Qatar di aver corrotto deputati e assistenti Parlamentari a Bruxelles in cambio di influenze, ha fatto discutere ma era stato organizzato prima dello scandalo che sta facendo tremare le istituzioni Ue.

"Con il capo del governo marocchino Aziz Akhannouch e con il ministro degli Esteri Nasser Bourita abbiamo affrontato la questione del Qatargate. È una questione che evidentemente ci preoccupa, le accuse sono gravi. La posizione dell'Ue è chiara, non ci può essere impunità per la corruzione. Dobbiamo attendere i risultati delle indagini in corso e ci attendiamo la piena collaborazione di tutti", ha dichiarato Borrell nel corso della conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia di Rabat. "Il Marocco è un Paese che mi è particolarmente caro ma in Belgio i tempi sono difficili", ha riconosciuto l'Alto rappresentante.

"Il partenariato Ue-Marocco è un partenariato importante che va arricchito ma anche protetto perché affronta attacchi continui. E va protetto da entrambi i fronti", ha detto il ministro degli Esteri marocchino Bourita, secondo cui "il partenariato è sotto attacco giuridico e mediatico continuo", e affronterebbe "attacchi anche da alcune Istituzioni europee, anche dall'interno del Parlamento europeo, dove alcune azioni che hanno il Marocco al centro sono oggetto di calcoli di altri per colpire questa relazione". Il riferimento è in particolare alla questione del Sahara occidentale, una regione contesa tra il Marocco e il Fronte Polisario che ne ha dichiarato l'indipendenza nel 1976 proclamando la Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi.

Secondo gli inquirenti quella sarebbe una delle questioni su cui sarebbero arrivate pressioni, soprattutto per quanto riguarda la richiesta di Rabat di includere nell'accordo di pesca tra l'Ue e il Marocco anche il pesce pescato al largo del territorio conteso Rabat rivendica come proprio. Questo riconoscimento era stato concesso nel 2019, ma poi la Corte di Giustizia Ue due anni dopo ha ribaltato la decisione, in attesa che si trovi un accordo internazionale sullo status del territorio conteso.

"Comprendiamo l'importanza fondamentale per il Marocco della questione del Sahara Occidentale" e "l'Unione europea sostiene il processo delle Nazioni unite e le iniziative dell'inviato speciale del Segretario generale per raggiungere una soluzione politica che sia giusta, realista, pragmatica, durevole e mutualmente accettabile e che poggi su un compromesso in conformità con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, ha dichiarato Borrell, che sul punto ha incoraggiato "tutte le parti a cercare il coinvolgimento con uno spirito di realismo e compromesso".

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