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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Blocco Ue delle esportazioni? E Londra si fa i vaccini da sola: produrrà 60 milioni di dosi Novavax

Johnson: “Mentre portiamo avanti il nostro programma per offrire una iniezione a tutti gli adulti entro luglio stiamo sviluppando le nostre capacità di produzione a lungo termine”

Il Regno Unito non ha alcuna intenzione di rallentare il suo programma di vaccinazioni e, come fatto già l'anno scorso con i contratti per le dosi e le conseguenti approvazioni , ha deciso di giocare in anticipo. Di fronte alla possibilità di un blocco delle esportazioni da parte dell'Europa il governo di Boris Johnson ha deciso di puntare sulle capacità nazionali e ha stipulato un contratto per la produzione di 60 milioni di dosi Novavax sull'isola.

Una nuova arma

L'annuncio è arrivato ieri sera in quello che è stato ribattezzato l'Happy Monday, il lunedì felice, giorno nel quale sono state tolte le prime restrizioni del lockdown che andava avanti da dicembre e nel quale, per la prima volta da sei mesi, non c'è stato alcun morto per coronavirus a Londra. "Mentre portiamo avanti il nostro programma per offrire una vaccinazione a tutti gli adulti entro la fine di luglio, stiamo sviluppando le nostre capacità di produzione a lungo termine nel Regno Unito”, ha rivendicato Johnson, che ha definito le iniezioni Novavax, che sono efficaci anche contro la variante sudafricana, una "nuova arma significativa nel nostro arsenale contro il Covid". Il vaccino viene già prodotto a Teesside ma ora la più grande azienda farmaceutica britannica, GlaxoSmithKline, ha accettato di finirlo e infialarlo nel suo stabilimento di Barnard Castle nella contea di Durham. In questo modo il Paese sarà completamente autosufficiente.

Campagna autunnale

Le dosi Novavax, che devono ancora essere approvato dalle autorità di regolamentazione, non dovrebbe essere disponibile prima di luglio e dovrebbero essere usate per i richiami autunnali del vaccino per le persone anziane, che molto probabilmente saranno necessari allo scopo di prevenire una nuova ondata il prossimo inverno. I risultati degli studi mostrano una buona protezione contro la variante sudafricana, che attualmente causa la maggiore preoccupazione per la potenziale resistenza ai vaccini attuali. I dati pubblicati a gennaio hanno mostrato una protezione del 60 per cento contro la variante sudafricana, rispetto all'89 per cento contro il ceppo Kent (la variante inglese) ora dominante in Gran Bretagna. Novavax ritiene anche di essere in grado di adattarsi rapidamente a nuove mutazioni del Covid-19 e di poter modificare il vaccino nei prossimi mesi.

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