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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Belgio

Nuovo scandalo a Bruxelles: blitz della polizia nella sede del Ppe

Secondo quanto riportano i media, l'indagine riguarderebbe la campagna elettorale del 2019 del principale partito europeo

Dopo il Qatargate, un altro scandalo di corruzione potrebbe colpire il Parlamento europeo. Stamane (4 aprile) a Bruxelles, la polizia belga ha fatto irruzione nel quartier generale del Partito popolare europeo (Ppe), la principale formazione politica del blocco.

Secondo quanto riporta Euractiv, gli inquirenti condotto un'ispezione nella sede di rue du Commerce sequestrando alcuni computer nell'ambito di un'indagine su sospette "frodi finanziarie che avrebbero coinvolto il personale del Ppe". Maggiori informazioni sono state fornite dai media tedeschi: il blitz, infatti, riguarderebbe l'indagine in corso in Germania a carico di Mario Voigt, esponente della Cdu tedesca. A confermarlo è stato lo stesso Ppe in una nota. 

L'inchiesta è scattata sei mesi fa. Il sospetto è che Voigt, responsabile della campagna elettorale del Ppe in occasione delle europee del 2019, abbia ricevuto una mazzetta da un'agenzia di comunicazione di Jena, a cui in cambio sarebbe stato affidato un incarico per la campagna elettorale. Voigt, tramite i suoi avvocati, ha respinto le accuse. Ma l'inchiesta è andata avanti, e adesso è sbarcata a Bruxelles, in stretto coordinamento con la giustizia tedesca.

Non è chiaro ancora se la polizia belga abbia messo nel mirino altri politici o funzionari del Ppe. Di sicuro, il coinvolgimento di Voigt crea non pochi imbarazzi ai popolari, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee, che si svolgeranno nel maggio 2024. Voigt è considerato vicino a Manfred Weber, presidente del Ppe, e del partito fanno parte la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Tra i partiti nazionali che compongono il Ppe c'è anche Forza Italia.

All'interno dei popolari, non mancano le divisioni. Negli ultimi tempi, Weber ha indirizzato i suoi sforzi per spingere il Ppe più a destra, anche facendo sponda con l'Ecr, il partito conservatore europeo guidato da Giorgia Meloni, e rompendo in più di un'occasione il patto di governo con socialdemocratici e liberali. Una strategia che pone Weber in rotta di collisione con la connazionale von der Leyen, tanto che diverse fonti vicine al leader del Ppe hanno caldeggiato una possibile candidatura di Metsola per prendere il posto dell'attuale presidente della Commissione. 

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