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Martedì, 23 Aprile 2024
Ucraina

Biden "offre" all'Ue un'alternativa al gas russo, ma Scholz ribadisce: "Dialogo con Mosca possibile"

Gli Usa provano a convincere gli alleati europei ad abbandonare Putin. Sullo sfondo, il delicato progetto del Nord Stream 2

La ritrosia della Germania sulle sanzioni alla Russia e l'invio di armi all'Ucraina comincia a causare non pochi grattacapi al neo cancelliere Olaf Scholz, non solo nei rapporti con il resto dell'Occidente, ma anche in patria. Sullo sfondo, come è noto, c'è anche la delicata questione del Nord Stream 2, il gasdotto che dovrebbe aumentare le scorte di gas da Mosca a Berlino e all'Ue. Finora la diplomazia tedesca ha sottolineato come tale progetto, che Washington vorrebbe fermare per sempre, possa essere uno strumento per fermare l'escalation militare russa e portare Vladimir Putin a più miti consigli, oltre che un fattore per calmierare i prezzi dell'energia. Un ragionamento che gli Usa sembrano intenzionati a disinnescare.

Vanno lette in tale ottica le informazioni fatte circolare in queste ore sui media secondo cui gli Stati Uniti abbiano avviato un dialogo con i Paesi europei e con le principali compagnie energetiche su piani per contrastare uno scenario in cui l'eventuale invasione russa dell'Ucraina porti a tagli alle forniture di gas all'Europa. "Stiamo lavorando con Paesi e compagnie di tutto il mondo per garantire la sicurezza delle forniture, adottare azioni mitiganti degli shock dei prezzi che potrebbero colpire sia gli americani che l'economia globale", hanno fatto sapere fonti dell'amministrazione Biden. Gli Usa starebbero identificando riserve non russe di gas naturale in Nord Africa, Medio Oriente e Asia, e hanno avviato consultazioni con tutti i grandi produttori riguardo la possibilità di aumentare, se necessario, le forniture all'Europa.

Le fonti della Casa Bianca non hanno specificato Paesi e nomi di compagnie, ma la Cnn nei giorni scorsi aveva detto che nei colloqui sono coinvolti Norvegia e Qatar. La Russia rifornisce il 40% delle forniture di gas naturale dell'Europa, con una quantità considerevole che attraversa l'Ucraina, e questa dipendenza sta provocando preoccupazioni sull'impatto dell'eventuale invasione russa sul mercato europeo. Proprio in queste ore, l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha avvertito che i Paesi europei devono ridurre la dipendenza dal gas russo. Cosa che invece aumenterebbe con l'entrata in funzione del Nord Stream 2. Ma è difficile pensare che questo possa avvenire in tempi rapidi, tanto più nel pieno di una crisi energetica che sta provocando un aumento dei prezzi sempre più pesante l'economia Ue. 

Scholz lo sa, e per questo ha finora frenato sia sullo stop al gasdotto, sia sull'invio di armi in Ucraina. Ma il suo attendismo potrebbe costargli caro. E' quello che temono in Germania: Scholz "sta danneggiando le relazioni transatlantiche più di quanto abbia mai fatto Trump", scrive l'autorevole Suddeutsche Zeitung . "Quando il presidente americano fa di più per prevenire una guerra in Europa rispetto al cancelliere tedesco, c'è qualcosa che non va nella politica estera tedesca", si legge nel fondo di Hubert Wetzel, corrispondende da Washington.

Politico ha sottolineato la distanza tra il cancelliere tedesco e il presidente francese Emmanuel Macron, che martedì hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in vista dei colloqui a Parigi con Russia e Ucraina (il cosiddetto formato Normandia): "Mentre Macron ha fornito un'analisi chiara, anche se cupa, delle azioni della Russia, Scholz è apparso vacillante e in punta di piedi: troppo timoroso o incapace, sembrava, di scoraggiare i nemici e rassicurare gli alleati", scrive il quotidiano di Bruxelles. Entrambi, hanno sottolineato che il dialogo con Mosca per prevenire un'escalation militare in Ucraina è ancora possibile, e che pertanto occorre tenere aperti tutti i canali. Si vedrà in queste ore se tali dichiarazioni abbiano un fondo di verità, o se Scholz dovrà rivedere la sua strategia diplomatica. 

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