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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il gesto e le scuse / Belgio

Belgio restituisce al Congo il dente di Lumumba, leader dell'indipendenza ucciso 60 anni fa

Era stato rubato da un agente di polizia che aveva sciolto il suo corpo nell'acido. L'omicidio in seguito a un colpo di Stato, alla presenza di ufficiali dell'ex potenza coloniale

Il Belgio sta provando a fare pace con il suo passato coloniale. Alla presenza del primo ministro Alexander De Croo e del suo omologo congolese Jean-Michel Sama Lukonde Kyenge, sono state restituite le reliquie di Patrice Emery Lumumba, primo primo ministro del Congo indipendente, giustiziato nella provincia separatista del Katanga in seguito a un colpo di Stato. Si tratta di un dente d'oro, l'unica cosa rimasta del corpo martoriato del leader rivoluzionario ucciso per fermare il suo tentativo di cambiamento nel Paese. Lumumba fu osteggiato e in quanto alfiere del panafricanismo, fautore della giustizia sociale e per essere essere ritenuto troppo vicino all'Unione sovietica. I suoi assassini dopo averlo ucciso conservarono un dente come trofeo e prova della sua morte. Adesso quel dente, ultimo resto del politico africano, considerato uno degli eroi della lotta di liberazione africana, e ammirato anche da rivoluzionari come Ernesto Che Guevara, tornerà in Congo.

Lumumba fu ammazzato a colpi di arma da fuoco da un plotone di esecuzione il 17 gennaio 1961, dalle truppe fedeli al generale Mobutu, che poi prese il potere che mantenne fino alla sua morte nel 1997, con il tacito sostegno dell'ex potenza coloniale. Il suo corpo fu poi sepolto in una fossa poco profonda, dissotterrato, trasportato per 200 chilometri, sepolto di nuovo, riesumato e poi fatto a pezzi e infine dissolto in acido. In questo modo si tentò di far sparire del tutto la stessa idea della sua esistenza. Ciò che restava era un dente, entrato in possesso dell'agente belga Gerard Soete

Soete, morto nel 2000, disse di aver preso come trofei due denti e due proiettili caduti dal cadavere di Lumumba, i quali furono sequestrati dopo che la figlia dell'agente li aveva mostrati a un giornalista nel 2016, e poi utilizzati per delle indagini della Procura federale di Bruxelles che stava indagando per capire se c'è ancora in vita qualcuno da poter perseguire per l'assassinio per il cui coinvolgimento, nel frattempo, il Belgio si era scusato nel 2002.

Per Kinshasa il ritorno delle spoglie dell'eroe dell'indipendenza nazionale è una questione importante. "Il Congo sta finalmente tornando in Congo", ha detto Roland Lumumba, uno dei figli del primo ministro assassinato. Il passaggio di consegne "è importante se vogliamo avere un futuro in cui lavorare insieme in modo armonico", ha affermato De Croo. È importante, ha aggiunto, "che mettiamo parole su ciò che è successo in passato e mettiamo anche parole sul ruolo che alcuni belgi hanno svolto in quel momento". De Croo ha affermato che diversi ministri belgi all'inizio degli anni '60 hanno la "responsabilità morale" per le circostanze che hanno portato all'omicidio di Lumumba. “È una verità dolorosa e spiacevole. Ma va detto", ha detto.

"In presenza della sua famiglia, vorrei scusarmi a nome del governo belga", ha aggiunto il primo ministro. Per i figli di Lumumba, che avevano formalmente chiesto al re belga di consegnare quanto resta delle sue spoglie, portare a casa il dente significa che possono finalmente far riposare il padre. "Abbiamo una storia comune, da entrambe le parti", ha detto Juliana Lumumba, la figlia del leader dell'indipendenza. “Questa è un'occasione per un momento di speranza, e non solo di rimpianto. È un momento di speranza per il Belgio e il Congo per vivere insieme in armonia”.

Le spoglie partiranno domani per Kinshasa, la capitale del Congo. Successivamente, la "bara" farà il tour del Paese passando, tra le altre cose, per il villaggio natale di Lumumba, Onalua, e la sua roccaforte politica Kisangani. Il 27 giugno la bara tornerà nella capitale, dove le spoglie saranno sepolte il 30 giugno.

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