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Giovedì, 28 Marzo 2024
Convocate elezioni anticipate / Spagna

Batosta per i socialisti alle elezioni locali in Spagna, Sanchez scioglie il Parlamento

Il partito di governo ha perso 6 delle 9 regioni in cui era al potere e 15 dei 22 capoluoghi di provincia. Il leader del Pp Nunez Feijoo: "Il Paese muove i primi passi verso una nuova era politica"

Il partito socialista di Pedro Sanchez è uscito sconfitto alle elezioni locali di ieri, che sono state vinte dai popolari, confermando le previsioni e creando un terremoto politico che ha portato il premier a sciogliere il Parlamento e convocare elezioni nazionali anticipate per il prossimo 23 luglio. Il Partito Popolare (Pp) ha ottenuto circa 6,9 milioni di voti, il 31,47% dei consensi, contro i 6,1 milioni del Psoe, 28,18% dei voti. Lo scrutinio ha riguardato tutti gli 8.131 comuni spagnoli, che rappresentano il 35,5% degli elettori, e 12 delle 17 regioni autonome del Paese, che rappresentano 18,3 milioni di elettori.

Riconoscendo la pesante sconfitta Sanchez ha annunciato a sorpresa questa mattina lo scioglimento delle Camere. "Ho preso questa decisione guardando i risultati delle elezioni di ieri", ha detto il premier alla nazione in un discorso televisivo. "Sebbene le elezioni di ieri abbiano avuto una portata locale e regionale, il significato del voto trasmette un messaggio che va oltre. Per questo motivo, sia come primo ministro che come segretario generale del Psoe, mi assumo personalmente la responsabilità dei risultati".

"Credo che sia necessario un chiarimento su ciò che vuole il popolo spagnolo, un chiarimento sulle politiche che il governo nazionale dovrebbe offrire e un chiarimento sui gruppi politici che dovrebbero guidare questa fase", ha detto il premier, secondo cui "c'è solo un metodo infallibile per risolvere questi dubbi, e questo metodo è la democrazia. Di conseguenza, credo che la cosa migliore sia che gli uomini e le donne spagnoli possano dire la loro e decidere quanto prima la direzione politica del Paese".

Solo tre regioni autonome hanno mantenuto il dominio socialista con margini molto ristretti, mentre le andranno al Pp, anche se in diversi casi con coalizioni o accordi informali di sostegno con il partito di estrema destra Vox. I guadagni del Partito Popolare guidato da Alberto Nuñez Feijoo indicano che i conservatori potrebbero rovesciare l'attuale coalizione di sinistra guidata dal Partido Socialista Obrero Español (Psoe) che guida il Paese grazie a una aleanza con la sinistra radicale di Podemos, che pure ha avuto un pessimo risultato. Il Psoe ha perso sei dei nove governi regionali che guidava (Comunità Valenciana, Estremadura, Aragona, Baleari, Canarie e La Rioja) e 15 dei 22 capoluoghi di provincia.

"Abbiamo ottenuto una chiara vittoria e la Spagna ha mosso i primi passi verso una nuova era politica", ha esultato Nunez Feijoo. Uno "tsunami" di destra si è abbattuto su "tutte le regioni della Spagna", ha confermato Javier Lamban, il leader socialista dell'Aragona che ha perso il seggio a favore del centrodestra. "Siamo di fronte a un'innegabile ondata di destra in Spagna guidata da Pp e Vox", ha concordato Miguel Angel Revilla, che anche lui ha perso la carica di capo del governo regionale della Cantabria. È anche vero però che il Partito popolare sarà in grado di governare nelle sei regioni conquistate solo con il sostegno dell'estrema destra di Vox, uscita anch'essa vincitrice, triplicando i cuoi consensi, il che rappresenta un grosso grattacapo per Feijoo. Vox, terzo partito in Parlamento, spera di diventare un partner indispensabile per i popolari, sia a livello regionale che, in definitiva, a livello nazionale. "Vox è qui per restare e per essere decisivo nella costruzione dell'alternativa di cui la Spagna ha bisogno", ha detto Santiago Abascal,il suo leader della formazione politica che in Eutropa siede nel banchi dei conservatori, insieme a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.

A Madrid però i candidati del Pp Isabel Dìaz Ayuso e José Luis Martìnez-Almeida governeranno la Comunità e la città con la maggioranza assoluta, e Vox è rimasto a bocca asciutta mentre la sinistra di Màs Madrid e il Psoe hanno faticato e Podemos e Cs sono scomparsi dalla mappa. La portavoce del Psoe, Pilar Alegria, ha dichiarato in conferenza stampa che i risultati non sono stati "quelli che speravamo". In grandi città come Valencia e Siviglia, dove sono stati eletti anche i sindaci, il conteggio è andato a favore del Pp. Barcellona è stata un'eccezione tra le grandi città, con un partito pro-indipendenza che ha ottenuto il maggior numero di voti con un margine così ristretto che avrà bisogno di un accordo con i socialisti per lasciare il posto all'attuale sindaco, l'estrema sinistra Ada Colau.

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