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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sanzioni alla Russia

Petroliere russe cercano bandiere di comodo per aggirare l’embargo Ue

Il Polish Economic Institute il mese scorso ha denunciato la scomparsa dai radar di centinaia di navi battenti bandiera russa e che trasportano i barili di greggio: “È il preludio alla loro nuova registrazione”

Aggirare le sanzioni europee è il nuovo obiettivo del settore petrolifero russo, che avrebbe già trovato l’escamotage per eludere il divieto Ue di importazione del greggio dalla Russia. Mentre gli ambasciatori dei ventisette Paesi europei sono ancora alle prese con i negoziati su come applicare lo stop al greggio che alimenta la guerra in Ucraina, le petroliere russe starebbero infatti cercando di ottenere bandiere di comodo per occultare la loro reale provenienza. 

I sospetti spostamenti nel mese scorso di centinaia di petroliere russe hanno allertato il Polish Economic Institute che ha denunciato la strategia che potrebbe permettere al petrolio di Mosca di tornare sui mercati europei “attraverso la porta sul retro”. Citando i dati del Sistema di identificazione automatica delle navi, il think tank polacco ha fatto notare lo scorso 5 aprile la curiosa scomparsa dai radar di 431 delle 710 petroliere russe.

Gli analisti dell’Istituto hanno denunciato che 140 navi non avrebbero inviato segnali per un mese. Ciò potrebbe significare un guasto al sistema di identificazione automatica su una determinata nave o una disconnessione deliberata dei sistemi di localizzazione.

“Il massiccio occultamento dell'ubicazione delle petroliere russe potrebbe essere un preludio alla loro nuova registrazione e al loro trasferimento formale a società registrate nei paradisi fiscali che offrono le cosiddette bandiere di comodo”, hanno affermato gli analisti. Molte delle petroliere potrebbero far rotta verso Panama, Paese che ospita già la più grande flotta di navi mercantili a livello mondiale. Tra le destinazioni potrebbero esserci anche le Isole Marshall o la Liberia. 

Assieme all’originaria provenienza della nave, hanno avvertito gli analisti, verrebbe occultata anche l’origine del carico, rendendo possibile l’ingresso del petrolio russo nell'Ue. Una preoccupazione che l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, dovrebbe aver fatto presente alle autorità panamensi nella sua visita di questa settimana nel Paese centroamericano. 

In tale occasione, Borrell “ha espresso l'apprezzamento dell’Ue per il chiaro sostegno offerto dalla stragrande maggioranza dei Paesi dell'America centrale e dei Caraibi alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina e la loro chiara condanna dell'aggressione russa”, si legge in una nota del Servizio europeo per l'azione esterna. Durante l’incontro del capo della diplomazia Ue con le massime autorità panamensi “sia il presidente che il ministro degli Esteri hanno ribadito con forza la condanna di Panama all'invasione russa dell’Ucraina”, si legge ancora nel comunicato.

“Ovunque andiamo, parliamo delle nostre sanzioni e di come i Paesi partner possono aiutarci ad applicarle”, ha spietato a Europa Today una fonte Ue. La stessa fonte ha confermato che nei colloqui con le autorità di Panama è stato affrontato anche il tema dell’elusione delle sanzioni alla Russia per mezzo delle bandiere di comodo. I centroamericani avrebbero dunque garantito il loro interesse a non permettere che Mosca si serva di questo escamotage per aggirare le sanzioni Ue. Resta da vedere se i governi coinvolti dal fenomeno riusciranno ad agire in tempo per scongiurare tale rischio. 

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