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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lo stop / Francia

Bambini morti dopo aver mangiato la pizza surgelata, Nestlé chiude la fabbrica

Dopo un anno dallo scoppio dello scandalo della possibile contaminazione da Escherichia coli l'azienda ha deciso di vendere la struttura incriminata, in cui erano stati trovati anche dei topi

La Nestlé ha deciso di chiudere definitivamente lo stabilimento coinvolto nello scandalo delle pizze contaminate che lo scorso anno potrebbero aver portato all'avvelenamento di 75 persone e alla morte di due bambini. L'azienda francese ha annunciato la fine delle attività dello stabilimento in questione, quello Buitoni di Caudry (nord), impegnandosi però a non licenziare i 140 dipendenti prima del gennaio 2024, periodo utilizzato per cercare un acquirente della struttura.

Il sito, attivo dal 1982, produce la gamma di pizze surgelate Fraîch'Up con impasto crudo, che sono sospettate di aver causato gli avvelenamenti dovuti alla presenza del batterio Escherichia coli. Un'indagine giudiziaria è in corso dallo scorso maggio a Parigi per omicidio colposo nel caso di due vittime e lesioni colpose per altre 14, secondo una fonte giudiziaria citata dall'AFP. Nestlé sostiene che "una contaminazione della farina" è la spiegazione "più probabile" della presenza dei batteri sulle sue pizze. Ma vengono citate anche altre cause, come "la presenza di roditori" e la "mancanza di manutenzione e pulizia delle aree di produzione" della fabbrica, evidenziata dalle ispezioni sanitarie, secondo la prefettura.

Il caso risale al febbraio 2022, quando la Santé publique France (Spf) e la Direction de la répression des fraudes (Dgccrf) sono state allertate per un aumento dei casi di insufficienza renale nei bambini, legati alla contaminazione da E. coli. Il mese successivo, Nestlé ha richiamato le pizze e fermato la produzione. La prefettura ha immediatamente vietato ogni attività, poiché le autorità sanitarie avevano stabilito un legame tra il consumo delle pizze e diversi casi gravi di contaminazione. La fabbrica ha riaperto parzialmente a metà dicembre, dopo una chiusura di nove mesi, prima della sospensione di marzo. Ora la notizia della vendita. Nestlé "ad avviare un processo per trovare una soluzione di acquisizione solida e sostenibile per la fabbrica" e ad offrire ai dipendenti "un'opportunità di ricollocazione interna", si legge in una nota dell'azienda.

"Mi dispiace che Nestlé non abbia trovato una soluzione", ma questa non è "la fine della storia" per il sito, ha dichiarato all'agenzia francese il ministro delegato all'Industria Roland Lescure. "Nestlé si è impegnata a trovare un acquirente, ritengo che ci sia un obbligo di risultato", ha insistito. Il gruppo ha anche annunciato un contributo straordinario di 3 milioni di euro a favore dell'occupazione nella regione di Cambraisis, raddoppiando il contributo promesso dallo Stato.

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