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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lo studio

I bambini italiani leggono meglio di tedeschi e francesi (ma c'è un effetto Covid)

I dati dello studio internazionale Iea Pirls: siamo settimi nell'Ue per capacità di lettura degli alunni delle elementari. Ma la pandemia ha riportato il livello di preparazione a 10 anni fa

Le capacità di lettura e apprendimento di un testo dei bambini italiani sono migliori di quelle dei loro coetanei in buona parte dell'Europa, Germania e Francia comprese. Ma è la stessa riscontrata nelle scuole elementari 20 anni fa, il che indica un trend in discesa. Forse colpa (anche) delle conseguenze della pandemia di Covid-19 sulla didattica. È quanto emerge dall'ultima indagine Iea Pirls, condotta annualmente in 57 Paesi in tutto il mondo. 

I dati si riferiscono al 2021 e riguardano i test condotti nelle classi di quarta elementare composte da bambini di 9 e 10 anni. Gli studenti hanno svolto una prova di comprensione della lettura e hanno risposto a un questionario che, per la prima volta nella maggior parte dei Paesi partecipanti, inclusa l'Italia, è stato somministrato tramite computer. Dai test, emerge che i bambini italiani hanno ottenuto un risultato di 537 punti, ben superiore alla media internazionale di 500.

In testa alla classifica mondiale ci sono gli studenti di Singapore, con 587 punti, seguiti da quelli di Hong Kong e Russia. Restringendo il campo all'Unione europea, prima di noi si piazzano Finlandia, Polonia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca e Bulgaria. L'Italia fa registrare un ulteriore dato positivo: i nostri studenti sono infatti caratterizzati da una differenza di punteggio relativamente contenuta tra le varie fasce di reddito rispetto a quanto avviene in altre parti del mondo. I bambini che frequentano scuole dove c'è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie benestanti hanno in media punteggi di lettura più alti (+ 31 punti) rispetto a quelli che frequentano scuole dove c'è una maggioranza di studenti provenienti da famiglie economicamente svantaggiate. Il gap è quasi nullo al Nord, ma si allarga scendendo al Sud. 

Il 97% degli studenti italiani possiede le abilità base di lettura, contro una media internazionale del 94, con un dato distribuito equamente a livello nazionale. L'80% raggiunge il livello intermedio, contro una media internazionale di 75. Infine, il 44% raggiunge un livello alto, contro il 36% di media internazionale.
C'è infine un livello di lettura e comprensione che viene definito molto alto e che riguarda solo il 7% degli studenti a livello internazionale. In questo campo l'Italia tocca l'8%.

Lo studio dell'Iea segnala un generale peggioramento dei risultati dei test nei vari Paesi partecipanti. Il che fa pensare a un "effetto Covid": dei 32 Paesi che dispongono dei dati sia del 2016 che del 2021, ben ventuno hanno registrato risultati medi di lettura inferiori rispetto a 5 anni fa. In Italia, il punteggio medio del 2016 era più alto di quello attuale di ben 11 punti. Per trovare risultati simili, bisogna tornare a 10 anni fa. 

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