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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

L'aviaria fa paura: l'Ue si assicura due vaccini da usare "in caso di pandemia"

La Commissione europea annuncia l'intesa con le case farmaceutiche

Dopo i primi casi di circolazione del virus tra i mammiferi, l'influenza aviaria comincia a spaventare. La patologia, che sta uccidendo migliaia di leoni marini in Perù e minacciando il settore degli allevamenti di pollame in diverse zone del pianeta, ha dimostrato una capacità di adattarsi da non sottovalutare. Di qui l'annuncio da parte della Commissione europea della chiusura di due contratti per garantire agli Stati membri la fornitura di vaccini qualora la situazione dovesse degenerare.

"Stiamo seguendo da vicino la questione dell'influenza aviaria" e "al momento ci sono due vaccini autorizzati nell'Ue" per uso animale, ma eventualmente adattabili anche per l'uomo. "La Commissione ha firmato due contratti congiunti di fornitura per acquistare questi vaccini in caso di pandemia", ha detto oggi Stefan De Keersmaecker, portavoce della Commissione europea in materia di salute.

"In caso di influenza pandemica dichiarata da parte dell'Oms, le aziende dovrebbero aggiornare i loro vaccini per contrastare il ceppo virale alla base dell'eventuale pandemia", ha aggiunto il portavoce senza specificare gli eventuali rischi per l'uomo. Intanto, riporta l'agenzia Reuters, alcuni dei principali produttori mondiali di vaccini antinfluenzali hanno garantito di essere pronti a fabbricare in pochi mesi centinaia di milioni di vaccini per l'influenza aviaria per gli esseri umani se un nuovo ceppo influenzale dovesse mai adattarsi all'uomo.

Un'attuale epidemia ha ucciso un numero record di uccelli e mammiferi infetti. I casi umani, tuttavia, rimangono molto rari e i funzionari della sanità globale hanno affermato che il rischio di trasmissione tra esseri umani è ancora basso. Tre aziende produttrici di vaccini - Gsk, Moderna e Seqirus - hanno confermato a Reuters che stanno già sviluppando o stanno per testare campioni di vaccino per uso umano che corrispondono meglio il sottotipo circolante, come misura precauzionale contro una futura pandemia. Altre aziende, come Sanofi, hanno affermato di essere "pronte" ad iniziare la produzione, se necessario, con i ceppi di vaccino H5N1 esistenti.

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