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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Autocertificazione unica, test e corsie verdi: così l'Ue vuole evitare la chiusura delle frontiere

La curva dei contagi spaventa Bruxelles, che propone misure d'urgenza per evitare il blocco dei viaggi e del trasporto merci. La Commissione 'bacchetta' gli Stati sulle tracing-app: sulle 19 sviluppate in Europa solo 3 comunicano tra loro

Con la curva dei contagi in crescita verticale in molti Paesi Ue, la Commissione torna a giocare il ruolo della coordinatrice delle politiche nazionali di prevenzione e contrasto dei contagi. Le raccomandazioni stabilite oggi in un testo approvato dal Collegio dei commissari riprendono in buona parte gli appelli già fatti in passato, ma rimasti lettera morta nei Paesi membri. Su tutti, la richiesta di coordinare tra loro le 19 tracing-app già sviluppate in Europa, quando al momento solo quelle di Italia, Germania e Irlanda sono capaci di ‘parlarsi’ tra loro e mettere in allerta i propri utenti sui contatti a rischio avuti all’estero. Ma il piano presentato oggi da Ursula von der Leyen e dal consulente della presidente Ue, il virologo belga Peter Piot, abbracciano molti altri aspetti della strategia Ue anti-coronavirus.

Tra le otto priorità si evidenzia innanzitutto la necessità di migliorare dello scambio di informazioni tra Paesi per consentire un processo decisionale informato. La Commissione intende anche mettere in campo test più efficaci e rapidi. Un’azione che Bruxelles è pronta a sostenere con lo stanziamento di 100 milioni di euro per acquistare direttamente test rapidi e distribuirli agli Stati membri. Sulle app, la Commissione fa notare che “oggi sono complessivamente 17” i programmi per smartphone “che si basano su sistemi decentralizzati” e che dovrebbero “diventare interoperabili attraverso il servizio di gateway”. Per le altre due app che usano sistemi centralizzati l'interoperabilità rimane più difficile da raggiungere.

L’Ue va anche verso un’autocertificazione digitale unitaria per i viaggi nell’area Schengen e un portale unico (Re-open EU) per le informazioni sulla mobilità. Un’azione volta a “garantire che gli spostamenti all'interno dell'Europa siano sicuri sia per chi viaggia sia per gli altri cittadini”. Bruxelles spera quindi di rimpiazzare i moduli nazionali compilati prima dell’imbarco con “un unico modulo digitale Ue per la localizzazione dei passeggeri nel pieno rispetto della protezione dei dati”. La Commissione punta anche a estendere le Green Lanes (corsie verdi) per permettere il passaggio di merci attraverso i confini interni in meno di 15 minuti e dunque evitare rallentamenti nel trasporto di merci per vie ferroviarie, navigabili e aeree.

Restano prioritari anche il sostegno alla ricerca e la pianificazione della distribuzione dei vaccini, il contrasto alle fake news e la garanzia delle forniture essenziali di dispositivi medici con la proroga della sospensione temporanea dei dazi doganali e dell’Iva sull'importazione di apparecchiature mediche. Tra le altre misure specifiche proposte oggi si segnala infine l’idea che gli ospedali e i medici non debbano pagare l'Iva sui vaccini e sui kit di test utilizzati nella lotta contro il coronavirus e il lavoro in coordinamento con le compagnie aree per un protocollo comune sui test ai viaggiatori.

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