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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Abbiate paura e preparatevi al peggio", governo ucraino colpito da un attacco informatico

In molti sospettano che dietro l’offensiva si nasconda la Russia di Valdimir Putin, ma Mosca smentisce

L’Ucraina è stata colpita da un massiccio attacco informatico che ha interessato diversi siti governativi. Sulle pagine ufficiali delle istituzioni del Paese, andate offline, è comparso un messaggio minatorio che intimava la popolazione di “avere paura” perché la loro privacy era stata violata e i loro dati privati riversati sul web. Bruxelles si è detta pronta a difendere Kiev e in molti stanno additando la Russia come responsabile dell'attacco.

L’attacco hacker

Il messaggio comparso su alcuni siti governativi, tradotto in ucraino, russo e polacco, recitava: “Ucraini! Tutti i vostri dati personali sono stati cancellati e sarà impossibile ripristinarli. Tutte le vostre informazioni personali sono diventate pubbliche. Abbiate paura e preparatevi al peggio. Questo è per il vostro passato, presente e futuro”.

A corredo del testo alcune immagini, tra cui la bandiera e la mappa geografica dell’Ucraina, entrambe barrate come in un divieto. C’erano anche riferimenti all’Upa, l’esercito insurrezionale ucraino che ha combattuto contro l’Armata rossa nella Seconda guerra mondiale, e alla “terra storica” un tempo parte dell’Unione sovietica.

Ad essere colpiti sono stati, tra gli altri, i siti del ministero degli Esteri, delle Politiche agrarie e dell’Istruzione e della scienza, andati temporaneamente fuori servizio. “I nostri specialisti hanno già iniziato a ripristinare il lavoro dei sistemi It e le unità di polizia informatica hanno aperto un’inchiesta”, ha dichiarato poco dopo l’attacco Oleg Nikolenko, portavoce del ministro degli Esteri. Ma, stando a quanto sostenuto dai servizi di sicurezza ucraini, “non sono stati trafugati dati personali”. Altri siti governativi sono stati momentaneamente sospesi, per evitare che venissero attaccati dagli hacker.

Borrell: l’Ue al fianco di Kiev

Appena la notizia ha raggiunto Bruxelles, è stato convocato d’urgenza il Comitato politico e di sicurezza del Consiglio Ue (Cops) “per vedere come reagire e per dare assistenza tecnica a Kiev, per aumentare la sua capacità di resistere a questi attacchi”, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera, Josep Borrell dalla città francese di Brest dov’è in corso da ieri un Consiglio informale per gli Affari esteri.

“Abbiamo unità di risposta rapida per questo genere di attacchi e le mobiliteremo, mobiliteremo tutte le nostre risorse”, ha assicurato. “Purtroppo ci aspettavamo che potesse succedere”, ma “non è facile” stabilire con certezza chi ci sia dietro l’attacco: “Stiamo cercando: non possiamo puntare il dito contro qualcuno” dal momento che “non abbiamo le prove”. “Ma possiamo immaginare”, ha concluso.

I soliti sospetti

Al momento, i sospetti sono principalmente rivolti verso la Russia. Proprio stamattina, il Cremlino ha rilasciato delle immagini televisive in cui si vedono dei movimenti di ulteriori truppe, in aggiunta alle oltre 100mila già ammassate ai confini con l'Ucraina. I movimenti di militari stanno preoccupando i Paesi dell'Alleanza atlantica, ma i colloqui appena conclusi a Ginevra tra Mosca e la Nato non hanno prodotto risultati

Il timore diffuso tra le cancellerie e le élite militari occidentali è che il presidente russo Vladimir Putin possa aggredire nuovamente Kiev, dopo le sommosse del 2014 che hanno portato all’annessione unilaterale della Crimea da parte della Russia. “Il battito del tamburo di guerra sta suonando forte”, avrebbe detto un diplomatico statunitense di alto livello.

La risposta di Mosca

Dal canto suo, il Cremlino nega di avere piani per attaccare l’Ucraina, ma continua a insistere sulle “garanzie di sicurezza” che definisce vitali: se non fossero soddisfatte, potrebbero esserci delle conseguenze militari non meglio specificate. Tra queste richieste (le “linee rosse” dettate da Putin) c’è l’impegno da parte dell’Alleanza transatlantica di non espandersi ulteriormente ad est, verso i confini russi, e in particolare di non ammettere Ucraina e Georgia tra le proprie fila.

I movimenti delle truppe sono semplici esercitazioni, fanno sapere da Mosca. Dalle immagini diffuse dal ministero della Difesadella Federazione si possono distinguere numerosi veicoli blindati e altro hardware bellico che veniva caricato su convogli ferroviari nel distretto militare orientale. Secondo Rob Lee, analista militare e membro del Foreign policy research institute, si tratta di “una copertura per le unità che vengono spostate verso l’Ucraina”.

In una conferenza stampa il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che Mosca non aspetterà indefinitamente una risposta dagli Stati occidentali. “Abbiamo finito la pazienza”, ha dichiarato: “L’Occidente è stato guidato dalla tracotanza e ha esacerbato le tensioni in violazione dei suoi obblighi e del buon senso”.

Guerra ibrida

Quanto agli attacchi informatici, la Russia non sarebbe nuova a questo genere di guerra ibrida. Stando ai dati raccolti dal Guardian, si sono registrati circa 288mila attacchi nei primi 10 mesi del 2021, e 397mila nel 2020. E non si sono limitati ai siti del governo, ma hanno preso di mira anche diverse infrastrutture critiche. Ad esempio, nell’inverno del 2015 dei sospetti hacker russi hanno messo fuori uso parti della rete elettrica del paese, lasciando 250mila ucraini senza energia e calore. Nel 2017, invece, è stata la volta del virus NotPetya, nel cui mirino sono finite banche, testate giornalistiche e aziende critiche con il governo.

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