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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Attacco a Tajani: eurodeputati Pd sul piede di guerra per la sua intervista al Corriere

L'Italia non fa sistema a Bruxelles e gli eurodeputati pensano al loro collegio e non alla Ue, attacca il Presidente del Parlamento. Faccia i nomi ed i cognomi, Italia mai così presente in Europa, ribatte la delegazione del Partito democratico. Forza Italia, M5S e Lega non commentano.

Se Antonio Tajani si lamenta perché l'Italia a Bruxelles non fa sistema come la Germania ed appare sfilacciata e divisa, lamentosa per la perdita dell'Ema, con il governo assente sulle grandi decisioni e gli eurodeputati più attenti a quel che “succede a Casalecchio di Reno e Velletri” piuttosto di “combattere sullo zero virgola”, come i loro colleghi tedeschi, il Presidente del Parlamento Ue è riuscito, con la sua intervista di oggi al Corriere della Sera, ad ampliare più che a ridurre questa divisione. Almeno stando a guardare alle dure reazioni in casa Pd.  

“Le critiche del Presidente Antonio Tajani al sistema-Italia, e in particolare ai deputati europei, sono ingiuste e, a nome di tutta la mia delegazione, le respingo con forza”, attacca in una nota la capodelegazione Patrizia Toia. “Invito il presidente Tajani - insiste Toia - a non generalizzare quando parla di eurodeputati italiani, ma semmai a fare nomi e cognomi. Quelli del Pd sono più che presenti a Bruxelles e a Strasburgo, gestiscono in prima persona i dossier più importanti e occupano posizioni di rilievo: la presidenza del Gruppo S&D, la vicepresidenza del Parlamento europeo, la presidenza della commissione Affari economici, la vicepresidenza della commissione Industria e di altre commissioni, il coordinamento delle commissioni per il Mercato interno, per il Commercio internazionale, per la Cultura e per gli Affari costituzionali”.  

Italia mai così presente in Europa

“Quello di oggi - insiste - è un livello di rilevanza e di presenza italiana che non ha precedenti nella storia del Parlamento Ue, così come non ha precedenti il lavoro di squadra del sistema-Paese fatto per la candidatura di Milano all'Ema, con gli eurodeputati di tutti gli schieramenti che si sono impegnati in prima persona”.

“Curioso - l'attacco di David Sassoli, vicepresidente Pd dell'eurocamera - che il presidente del Parlamento europeo non metta in risalto il lavoro degli eurodeputati che, in questa legislatura, hanno prodotto iniziative di grande rilievo, riuscendo anche a far sistema oltre le tradizionali divisioni politiche e su aspetti di interesse nazionale per il Paese : valga per tutti l’approvazione della riforma di Dublino (le norme sulle procedure d'asilo, ndr), che ha visto convergere la grande maggioranza dei parlamentari italiani sulle posizioni del nostro governo, con la sola esclusione di Lega e M5S”. 

“Parlare poi -inisite Sassoli- di assenze del governo in Europa rischia davvero di essere anacronistico e ingeneroso, considerato l’attivismo dei ministri come Padoan, Gozi e tanti altri che non hanno mai mancato di interagire con tutti i parlamantari italiani in Europa". "E’ sorprendente- conclude Sassoli- usare toni cari a quei populismi che cercano continuamante di delegittimare le isitituzioni europee”. 

Nessun commento ufficiale invece dalle delegazioni di Forza Italia, da cui proviente Tajani, Movimento 5 Stelle e Lega Nord. 

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