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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lo scandalo / Francia

L'ex arcivescovo di Parigi accusato di violenza sessuale su una persona vulnerabile

Avrebbe avuto una relazione con una donna sotto tutela giudiziaria. L'indagine sarebbe scaturita in seguito a una segnalazione della diocesi

È di nuovo bufera sull'ex arcivescovo di Parigi, che è accusato di violenza sessuale. Il sospetto è che Michel Aupetit avrebbe avuto una relazione con una persona vulnerabile sotto tutela giudiziaria, i cui scambi di email con il religioso dovranno essere verificati per stabilire se ci sia stato un consenso effettivo da parte della donna, considerando la sua salute mentale. Non è noto se ci sia stata una denuncia presentata al riguardo, e l'avvocato di Aupetit ha dichiarato di non poter fornire ulteriori informazioni.

Per la prima volta, l'indagine a carico di un alto prelato non è scaturita dalla denuncia della vittima, ma dalla segnalazione della diocesi. Come riporta Bfmtv la diocesi di Parigi ha confermato di aver inviato un rapporto alla Procura, sottolineando però di non essere in grado di verificare l'attendibilità dei fatti in questione, né se costituiscano un reato. La denuncia è stata presentata per permettere a tutte le verifiche necessarie di essere effettuate dal sistema giudiziario, in base al protocollo firmato nel 2019 tra la diocesi e la procura di Parigi.

Aupetit, che è stato arcivescovo di Parigi dal dicembre 2017, ha presentato le sue dimissioni a Papa Francesco alla fine di novembre 2021, dopo che diversi giornali avevano riportato la notizia di una sua relazione con un'altra donna, che il religioso ha categoricamente smentito riconoscendo soltanto di avere avuto "comportamenti ambigui che potevano lasciare intendere l'esistenza di relazioni intime". In quell'occasione, il vescovo di Roma, non credendo alla sostanza delle accuse aveva però dichiarato: "Quando i pettegolezzi aumentano fino a compromettere la reputazione di un uomo, questo non può più governare".

Aupetit, che ha 71 anni, è noto per le sue posizioni severe sulla famiglia e sulla bioetica, e ha sostenuto le "marce per la vita", ostili  contro l'aborto. Il prelato è stato anche criticato per il suo relativo silenzio sulla questione della pedocriminalità nella Chiesa cattolica, dopo la pubblicazione del rapporto della commissione presieduta da Jean-Marc Sauvé a ottobre 2021, che ha evidenziato l'ampia portata del fenomeno in Francia. L'uomo è stato molto contestato anche per la sua gestione delle risorse umane nella diocesi. Ha dovuto affrontare l'incendio di Notre-Dame de Paris nel 2019, e durante i dibattiti sulla legge sui "matrimoni per tutti" del 2012, si è scontrato con la comunità Lgbt+. 

In questo contesto, l'apertura di un'indagine preliminare per violenza sessuale su una persona vulnerabile rappresenta un altro colpo per la diocesi francese, che è stata scossa per diversi anni da casi di violenza sessuale. La vicenda sarà seguita con attenzione dai media e dalle autorità competenti, mentre si spera che le indagini possano fare chiarezza sui fatti e garantire giustizia per le eventuali vittime.

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