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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Trattati come appestati dall’Irlanda”: lo sfogo degli italiani costretti alla quarantena in hotel

Dublino costringe chi arriva dall'Italia e altri quattro Paesi Ue a restare 14 giorni in albergo a proprie spese prima di poter circolare nell'isola. Una misura che colpisce soprattutto chi si è trasferito per motivi di lavoro

Rinchiusi per precauzione. Continua a far discutere la scelta del Governo irlandese di obbligare a una quarantena in albergo le persone che arrivano sull’isola da una serie di Paesi, tra cui l’Italia. Gli sfortunati passeggeri, oltre a dover trascorrere 14 giorni in una struttura attentamente sorvegliata dalle forze dell’ordine, devono anche pagare di tasca propria i 1.875 euro di costi di permanenza. Una misura che, in periodo di stop completo ai viaggi di piacere, va a colpire soprattutto la vasta comunità degli italiani in Irlanda.

La testimonianza

"Sono all’incirca 50.000 i connazionali che, come me, si sono trasferiti qui dall’Italia e oggi ci sentiamo dimenticati dal nostro Paese". A raccontare a Europa Today la sua esperienza di italiana all’estero è Emiliana Capurro, medico veterinario, che ha dovuto convincere i suoi genitori - entrambi vaccinati di recente - a restare a Napoli e rinunciare alla prima comunione della loro nipotina. Capurro si preoccupa soprattutto della sua amica, Rosaria, chiusa in albergo dopo aver viaggiato per sottoporsi a un’operazione. “Mi racconta che deve chiedere il permesso il giorno prima per poter uscire dall’hotel a prendere aria e si lamenta delle stanze che non vengono pulite perché le strutture non hanno il personale attrezzato per lavorare in sicurezza”, spiega senza nascondere la propria rabbia per quella che chiama “una vera e propria violazione dei nostri diritti”. “Ci trattano come appestati”, è la triste conclusione di Capurro, che si augura venga al più presto messo in atto “un piano vaccinale per gli iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ndr)”, per aiutare gli italiani nel mondo.

La decisione dell'Irlanda

L’Italia è entrata nella black list di Dublino giovedì scorso. Assieme al Belpaese, sono finiti nel mirino i viaggiatori in arrivo da Austria, Belgio, Francia e Lussemburgo, oltre che da una lunga serie di Paesi extra-Ue. Nelle prime ore dopo il provvedimento, le autorità italiane hanno reagito con sconcerto a quella che è parsa, dal primo momento, una scelta senza basi scientifiche. I contagi accertati nel Belpaese nelle ultime due settimane sono 338 ogni 100mila abitanti. Molti meno rispetto ai casi registrati in Polonia (650), Repubblica Ceca (457), Olanda (593) e Svezia (796), solo per citare alcuni dei Paesi Ue esclusi dal provvedimento. 

L'attesa

Fonti dell’ambasciata italiana a Dublino spiegano che il Governo irlandese avrebbe preso la controversa decisione guardando ai parametri sulle varianti. “Siamo stati contattati da una ventina di persone chiuse in albergo”, spiegano in ambasciata, senza precisare il numero effettivo di italiani che si trovano in quarantena forzata. “La nostra speranza - concludono - è che il Governo irlandese escluda l’Italia dalla lista dei Paesi a rischio nella revisione del provvedimento” attesa per le prossime ore. 

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