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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il conflitto / Armenia

Di nuovo alta tensione nel Nagorno-Karabakh, vacilla la pace garantita da Putin

Le truppe azere hanno occupato alcune città nel corridoio che unisce l'Armenia con la sua enclave indipendentista in Azerbaigian, violando i patti. A Bruxelles presto nuovi colloqui tra Erevan e Baku

Torna alta la tensione nel Nagorno-Karabakh, la regione contesa tra Armenia e Azerbaigian. L'esercito azero ha oggi ripreso sotto il suo controllo la città di Lachin e i villaggi vicini di Zabukh e Sus, di fatto tagliando il corridoio che collega l'Armenia con il territorio popolato da armeni e che dal 1992 si è proclamato indipendente dall'Azerbaigian, costituendosi nella Repubblica dell'Artsakh, uno Stato non riconosciuto da nessun Paese Onu.

Dopo che diverse immagini di scontri sono trapelate sui social, l'annuncio ufficiale è arrivato dal presidente azero Ilham Aliyev. "Oggi, 26 agosto, noi - gli azeri - siamo tornati nella città di Lachin. L'esercito azero è ora di stanza nella città di Lachin. I villaggi di Zabukh e Sus sono stati presi sotto controllo. Mi congratulo con tutti i residenti di Lachin e con il popolo dell'Azerbaigian in questa occasione. Lunga vita a Lachin! Viva l'Azerbaigian!", ha twittato Aliyev. La prima vicepresidente Mehriban Aliyeva ha condiviso sulla sua pagina di Instagram il post scrivendo: "Il Karabakh è Azerbaigian!!!".

Si infiamma il Nagorno-Karabakh: negli scontri tra azeri e armeni interviene Mosca

La regione azera di Lachin, dove si trova il corridoio, era controllata dalle truppe armene fin dalla prima guerra del Nagorno-Karabakh, conclusasi nel 1994 con la vittoria di Erevan. Nel 2020, durante il secondo conflitto, dove si stima che abbiano perso la vita oltre 6.500 persone, Baku, supportata dalla Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, da sempre sua alleata, ha ripreso il controllo della regione, così come di altri sei distretti intorno al Nagorno-Karabakh e parte dell'enclave separatista.

Secondo l'accordo di cessazione delle ostilità sponsorizzato e garantito dalla Russia di Vladimir Putin entro tre anni le parti avrebbero dovuto costruire una via di comunicazione terrestre alternativa tra l'Armenia e la Repubblica dell'Artsakh ma l'Azerbaigian ha violato i patti e ha chiesto agli armeni di lasciare Lachin entro la fine di agosto, decidendo di spostare il nuovo corridoio a pochi chilometri a sud dell'attuale. Il nuovo passaggio, come quello finora in funzione, dovrebbe essere sorvegliato dal contingente militare russo di 2mila soldati dispiegato nella regione in base all'accordo di cessate il fuoco del novembre 2020, ma non è stato ancora costruito.

L'intesa oltre a quella di Lachin prevedeva anche il ritorno all'Azerbaigian delle regioni di Kalbajar e Aghdam. Prima della firma dell'accordo di pace, l'Azerbaigian ha ripreso il controllo di 300 villaggi, insediamenti, centri cittadini e la storica città di Shusha che era stata sotto il controllo armeno per circa 30 anni.

Una fonte governativa armena aveva dichiarato ieri all'agenzia russa Interfax che il premier armeno Nikol Pashinyan, il presidente azero Aliyev e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si incontreranno a Bruxelles il 31 agosto per discutere anche del futuro del corridoio. L'ultimo incontro trilaterale di questo tipo si è svolto a Bruxelles il 22 maggio per iniziare a redigere un trattato di pace bilaterale per risolvere il conflitto e istituire una commissione congiunta sulla demarcazione del confine comune.

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