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Giovedì, 28 Marzo 2024
Tumori sul lavoro

Allarme amianto sulle ristrutturazioni, Ue: “Ridurre i limiti di esposizione”

La Commissione chiede di abbassare di dieci volte le soglie massime di contatto con la fibra cancerogena. A preoccupare Bruxelles sono i 220 milioni di edifici costruiti prima che la sostanza venisse bandita

Bandito a livello Ue dal 2005 ma ancora presente e pericoloso per milioni di persone. L’amianto è tutt’oggi responsabile del 78% dei tumori sviluppati sul posto di lavoro e riconosciuti come tali negli Stati membri. La sostanza è notoriamente capace di sviluppare il mesotelioma e il cancro ai polmoni con un ritardo medio di trent’anni tra l'esposizione e i primi segni della malattia. Questo spiega l’intervento della Commissione europea per abbassare ulteriormente i livelli di esposizione.

Solo nel 2019 sono decedute 70 mila persone per essere venute a contatto con l’amianto negli anni precedenti. Inoltre, la Commissione stima che nell’Ue ci siano ancora dai 4,1 ai 7,3 milioni di lavoratori esposti all’amianto, ma i numeri potrebbero aumentare con i recenti incentivi alla ristrutturazione degli edifici introdotti sia a livello europeo che nazionale. Basti pensare che nell’Ue oltre 220 milioni di immobili sono stati costruiti prima del divieto totale di usare l’amianto nell'edilizia, dunque è probabile che molte case contengano ancora la sostanza cancerogena. 

Questi dati spiegano l'intervento della Commissione per ridurre la pericolosità dell’amianto nell’Ue con la proposta di abbattere i limiti massimi di esposizione all’amianto sul posto di lavoro dall’attuale soglia massima di 0,1 fibre per centimetro cubo (f/cm³) a 0,01 f/cm³. Ridurre di dieci volte i massimi consentiti dalla legge sull’esposizione dei lavoratori alla fibra cancerogena è solo una delle proposte che mirano, a detta dell’esecutivo Ue, a “liberare” l’Europa dalla sostanza cancerogena.

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Oltre alla revisione dei limiti di esposizione, la Commissione ha annunciato l’aggiornamento delle linee guida per supportare gli Stati membri, i datori di lavoro e i dipendenti nell'attuazione delle nuove regole e il lancio di una campagna di sensibilizzazione sulla rimozione sicura dell’amianto. Il pacchetto contiene anche la proposta legislativa su uno screening in tutti i Paesi Ue mirato alla creazione di un registro dell'amianto negli edifici. Gli Stati membri saranno dunque chiamati a sviluppare strategie nazionali per la rimozione della fibra cancerogena. Palazzo Berlaymont ha inoltre proposto un approccio comune di salute pubblica per sostenere meglio e in modo uniforme le vittime europee di malattie legate all’amianto. Un ultimo gruppo di proposte mira a garantire uno smaltimento sicuro dell'amianto che non porti a un ulteriore inquinamento e che si avvalga delle nuove tecnologie di trattamento.

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