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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La corsa dell'Albania nell'Ue a rischio per una legge elettorale

La parte finale dei negoziati potrebbe subire un ulteriore rinvio. Occhi puntati sulle tensioni interne al Paese dovute alla riforma del sistema di formazione dei Governi

L’Albania ha compiuto grandi passi in avanti verso l’adesione all’Unione europea. A riconoscerlo è la Commissione europea, che da anni ha messo Tirana, assieme alla Macedonia del Nord, in una corsia preferenziale verso l’ingresso nell’Ue. A conferma di un rapporto sempre più stretto, ieri è stato adottato un testo dal Collegio dei commissari dove vengono presentate le relazioni annuali che valutano l'attuazione delle riforme fondamentali nei Paesi candidati a entrare nell’Unione. Proprio alla luce dei progressi dell’Albania “sarebbe un terribile spreco” se lo scontro politico sulle modifiche alla legge elettorale “ostacolasse la prima conferenza intergovernativa” per l'inizio dei negoziati d'adesione di Tirana all'Ue. 

A confessarlo è il commissario europeo per l’Allargamento, l’ungherese Oliver Varhelyi, nel corso della presentazione del testo adottato ieri. Il parlamento albanese ha infatti dato il via libera pochi giorni fa ad alcune modifiche del sistema elettorale richieste dalla maggioranza socialista che sostiene il premier Edi Rama, ma senza trovare alcun accordo con gli altri principali partiti politici. Di qui una possibile sovrapposizione tra lo scontro politico e gli impegni nel cammino verso l’adesione all’Ue. “Finché la legge non impedisce la formazione di Governi di coalizione dopo le elezioni, penso che possiamo guardare alle diverse soluzioni in modo favorevole”, ha detto Varhelyi. In caso contrario “dovremo fare una riflessione adeguata”, ha precisato commissario, che ha fatto intendere un’ostilità Ue a quest’ultima opzione dalla quale nascerebbero anche forti tensioni interne al Paese. Nella giornata di oggi Varhelyi volerà a Tirana dove incontrerà i vertici del Paese balcanico. La visita rientra in un tour del commissario responsabile all’allargamento dell’Ue in tutti i sei Paesi della regione dei Balcani occidentali per presentare il nuovo piano economico Ue per sostenere gli investimenti per la transizione 'verde' e 'digitale'. 

Con riferimento ai dossier dell'Albania e della Macedonia del Nord, la Commissione fa comunque sapere di attendere con interesse le prime conferenze intergovernative che saranno convocate quanto prima dopo l'adozione dei quadri di negoziazione da parte del Consiglio. Bruxelles ha confermato ulteriori progressi nell'attuazione delle riforme in Albania e Macedonia del Nord. Tirana, in particolare, “ha già compiuto progressi decisivi ed è prossima a soddisfare le condizioni fissate dal Consiglio in vista della prima conferenza intergovernativa”.

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