Ue: "Daremo 1,5 miliardi al mese per ricostruire l'Ucraina"
I fondi dovranno servire a riparare le infrastrutture critiche. Kiev: "Senza aiuti immediati, rischio tsumani migratorio in Europa in inverno"
"L'Ucraina ha bisogno di una somma compresa fra 3 e 5 miliardi di euro al mese solo per le spese correnti. Io lavoro affinché l'Ue assuma una partecipazione equa in questo sforzo, garantendo 1,5 miliardi al mese, fino a quando sarà necessario". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo a Berlino, alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina che si è svolta nella capitale tedesca.
Ieri, von der Leyen e il cancelliere tedesco Olaf Scholz avevano scritto una lettera aperta in cui proponevano "un nuovo Piano Marshall" per Kiev. La Banca mondiale a settembre aveva stimato un totale di 350 miliardi di dollari necessari per la ricostruzione, di cui 105 miliardi per il breve termine per finanziare i bisogni più immediati. L'Ue, finora, si è impegnata a fornire 19 miliardi di euro, a cui, secondo il nuovo annuncio della presidente della Commissione, si aggiungeranno altri 18 miliardi di euro per il 2023.
Ma al di là delle cifre, le pressioni di Kiev riguarda i tempi di consegna di tali aiuti: dei 19 miliardi promessi finora tra fondi Ue e dei singoli Paesi, solo 7 sarebbero stati erogati effettivamente all'Ucraina. Sullo sfondo, ci sono le preoccupazioni dei Paesi europei, in particolare della Germania, che si è impegnata a sostenere di tasca propria almeno un terzo degli aiuti complessivi dell'Ue. "Un grande tabù - scrive Politico - è quando dovrebbe iniziare la ricostruzione. I governi europei sono riluttanti a versare i soldi dei contribuenti per ricostruire un Paese in guerra se c'è la possibilità che gli investimenti" vadano a infrastrutture che rischiano di venire distrutte poco dopo alle bombe russe. "L'intera questione della ricostruzione è qualcosa che può iniziare solo quando ci sarà la pace", ha detto il commissario Ue al Bilancio, Johannes Hahn a settembre.
Un punto di vista che non coincide con quello degli ucraini e di alcune istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca mondiale e la Banca europea per gli investimenti, secondo cui "la ricostruzione dovrebbe iniziare rapidamente per le infrastrutture critiche nelle parti del Paese meno esposte alla guerra. Più a lungo la comunità internazionale attende per finanziare la ricostruzione, avvertono, maggiore sarà il conto finale", scrive ancora Politico. Incontrando von der Leyen e il cancelliere Olasf Scholz a Berlino, il governo ucraino ha spiegato che i fondi servono subito: "Abbiamo bisogno immediatamente di 17 miliardi di euro per la riparazione immediata delle infrastrutture, per sopravvivere all'inverno, per salvare le persone da una catastrofe umanitaria e per salvare il continente europeo da uno tsunami migratorio", ha dichiarato il primo ministro Denys Shmyha.