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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Ai cinghiali piace il football: il club gallego del Cazás SD vittima dei maiali selvatici

Squadra della nostra Prima Divisione costretta ad abbandonare il campo fino alla fine della stagione. Il Comune non ha i soldi per rifare le reti e il terreno, si pensa ad una partita solidale. Intanto è cambiata la mascotte della squadra.

Che ormai fossero fuori controllo in Europa, è risaputo, che amassero anche il calcio, o almeno i suoi campi, è una novità. Anche ai cinghiali piace il football, a scoprirlo o, per meglio dirlo, a farne le spese, sono stati i giocatori della Sociedad Deportiva Cazás, squadra della Tercera Autonomica, una Prima categoria italiana, di Xermade, provincia di Lugo, Galizia, Spagna nord occidentale. Xermade conta poco meno di 2 mila anime e non si sa quanti cinghiali, branchi di animali che, anche grazie al bando della caccia in vigore da due anni, hanno ormai perso qualsiasi complesso e passeggiano senza paura per il villaggio. Un vagabondare che sembra avere una destinazione preferita: il campo di calcio di Catro Ventos, quello, appunto, del Cazás SD.

Vecchi rimedi che non fermano i cinghiali

In due settimane, come riporta El Pais, i maiali selvatici hanno già fatto due irruzioni, la prima si è saldata con sabbia e vanghe all'opera per riempire in qualche modo le buche di 15 centimetri lasciate dagli animali. Poi i giocatori hanno fatto quello che da quelle parti si ritiene da sempre l'arma più efficace contro i cinghiali: pisciare tutto intorno al campo. Secondo una credenza locale urina e capelli fanno scappare gli ungulati, non è andata proprio cosi: i cinghiali, per nulla spaventati dall'odore, sono tornati ed alla seconda irruzione il club ha dovuto alzare bandiera bianca, impossibile giocare tra tante buche da qui alla fine della stagione, complice anche il freddo. Per tornare a calpestare l'erba del Catro Ventos bisognerà attendere la primavera, quando si potrà rizollare il campo o, almeno, appinarlo e ripiantare l'erba. Intanto il Cazas SD, che già veleggia a fondo classifica, utilizzerà il rettangolo prestato da una squadra di veterani del vicino paese di Momán.

"Questo sembra sempre di più il Serengueti, finiremo tutti a fare un safari", scherza Darío Pernas, fondatore della squadra, Presidente e padre dell'attuale capitano, Efrén, alludendo alla quantità di cinghiali e lupi che infestano la regione. Ma perché i maiali selvatici vanno a sfrugugliare proprio al campo di calcio? Secondo il sindaco, Roberto García del Partito Socialista, la causa risiederebbe nei fertilizzanti naturali usati per far crescere l'erba, altri credono che sia per la folta presenza di lombrichi. Teorie che non tutti condividono. "Lombrichi c'erano, ma da un po' non ci sono più", parola del capitano, Efrén Pernas. Qualsiasi sia la ragione, il campo è decisamente peggio di uno di patate e la ragione di un tale disastro magari non è probabilmente da cercare tra i lombrichi e il letame, ma intorno al rettangolo di gioco, nelle reti: un vero e proprio colabrodo, sottolinea El Pais.

Mancano i fondi per rifare le reti e il campo

Il terreno è stato costruito un anno dopo il glorioso, per l'Italia, Mondiale di Spagna (e il ritiro italiano non era poi molto distante, a Pontevedra), inaugurato il 25 luglio 1983, giorno della Patria Gallega, e quindi ceduto al Comune, che ha, o meglio avrebbe, la responsabilità di mantenerlo in condizione. Il problema è che il Comune di Xermede ha poche risorse economiche ma ben 5 campi e 4 squadre, sparpagliate tra Primera, Segunda e Tercera Autonomica (le nostre Eccellenza, Promozione e Prima Categoria) per l'allegria dei 1.943 abitanti. Tant'è che gli ultimi lavori di mantenimento al campo sono stati fatti due anni fa dagli stessi giocatori, armati di mani, strumenti e trattori.

"Il Sindaco si è impegnato a tirare su di nuovo le reti", afferma il capitano, "ma non ci sono molti fondi e, inoltre, sarebbe meglio piazzare anche una serie di blocchi di cemento in modo che i cinghiali non possano scavare e passare sotto la recinzione". In un momento di disperazione quache socio del club, assicura il Presidente Darío Pernas, ha proposto di "piazzare dei fili elettrificati", come quelli usati per le vacche. L'idea, però, non ha fatto strada. 

Partita esibizione e nuova mascotte

"La cosa più cara sarà rifare il terreno ma per il momento non ci sono soldi", si lamenta il capitano. Per trovarli, il Cazás SD sta cercando di organizzare una partita solidale con una "squadra di nome, maschile o femminile". O invoca la suerte: "speriamo nella lotteria di Natale". "La gente è demoralizzata: non stiamo giocando male - insiste il capitano - ma i goal non arrivano e adesso anche i cinghiali, per fortuna che non perdiamo il buonumore". Un giocatore ha disegnato la nuova mascotte: un cinghiale che corre con la divisa del Cazás SD e la scritta "Se non puoi battere il tuo nemico, unisciti a lui". "Dopo una durissima negoziazione", si legge nell'ultimo tweet del club in cui si annunciava la mascotte, "abbiamo chiuso l'acquisto dell'unico rinforzo  del mecato invernale". Da vedere se basterà un maiale selvatico per risolvere i problemi di mira sotto porta.  

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