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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La denuncia / Ucraina

"Prima gli ucraini", africani in fuga dall'invasione russa bloccati in stazione e al confine

Diversi video mostrano decine di studenti ma anche madri con bambini fermati dalla polizia e dalle guardie di frontiera, nonostante stessero scappando dalla guerra come gli altri

Negli ultimi giorni l’Europa ha dato prova di enorme solidarietà nei confronti dei rifugiati ucraini. Tutti gli Stati membri, compresi quelli del gruppo Visegrad come l'Ungheria di Viktor Orban, storicamente restii ad accettare immigrazione, si sono resi disponibili ad accogliere coloro che stanno fuggendo dal conflitto. Ma non tutti coloro che scappano, anche in momento come questo a quanto pare c'è chi fa distinzione tra la nazionalità e il colore della pelle di chi scappa dalla guerra. 

Negli ultimi giorni si sono moltiplicate su Twitter le testimonianze di studenti di origine africana o araba, che pur vivendo in Ucraina vengono trattati in maniera differente dalle guardie di frontiera dei Paesi confinanti, che li bloccano e gli impediscono di entrare. Sotto l'hashtag #AfrikansinUkraine le loro immagini e i loro video sono circolati sul social, immagini che mostrano studenti poco più che ventenni, ma anche madri con i loro bambini appen nati, che vengono abbandonati al loro destino al freddo, a temperature sotto lo zero. Senza diritto all'alloggio, senza diritto a viaggiare, con i posti nei bus e nei treni riservati solo agli ucraini.

In una serie di pubblicazioni, gli studenti hanno raccontato le loro dolorose esperienze. Un centinaio di loro ha raccontato di aver passato tre giorni e tre notti al gelo alla frontiera tra Polonia e Ucraina, alcuni di loro hanno riferito di essere stati frustati dalle truppe, alcuni filmati mostrano i soldati che puntano armi automatiche contro di loro. Le guardie polacche starebbero utilizzando il “prima gli ucraini” come politica di selezione, affermazione negata dalle autorità che hanno definito la cosa una "fake news". La stessa politica sarebbe anche applicata ben prima di arrivare alla frontiera, nelle stazioni ferroviarie, dove migliaia di studenti non europei sono stati bloccati. 

Questo blocco sarebbe giustificato da una lista di "priorità" che mette in avanti i bambini, le donne, e poi agli altri. Eppure a quanto pare alle donne di colore, alcune con bambini in braccio, è stato negato negato l'imbarco su treni e autobus mentre nello stesso momento veniva permesso a persone non prioritarie di salire sui mezzi. A raccogliere diverse di queste testimonianze è stata anche a giornalista della Bbc, Stephanie Hegarty, che la ha condivise sul suo proflo Twitter.

"Abbiamo dovuto spingere le donne africane sui treni, quindi" le autorità "non hanno avuto altra scelta che farli entrare perché hanno detto prima le donne e i bambini", ha scritto uno sfollato, aggiungendo che quando lui ha cercato di entrare, la polizia lo ha tirato fuori perchè "solo agli ucraini è permesso entrare". Sabato sera, agli studenti africani non è stato permesso l'accesso agli hotel per passare la notte e non è stato dato loro cibo o acqua. L'accoglienza e il trattamento dei rifugiati ai valichi di frontiera era decisamente diverso per gli ucraini e i non europei.

“I treni arrivavano uno dopo l'altro e solo gli ucraini possono salire a bordo”, raccontano alcuni studenti. "La Polonia ora accoglie gli ucraini con i loro animali, ma si rifiuta ancora di permettere agli studenti africani bloccati in Ucraina di attraversare il suo confine. Questa decisione è razzista e disumana. Stranamente, i media non ne parlano", ha twittato un utente.

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