Europee, c'è già un primo vincitore (parziale): l'affluenza. Mai così alta negli ultimi vent'anni
Crescita di votanti un po' in tutta l'Unione. Record assoluto in Francia e aumenti sopra il 10% anche in Spagna e nei Paesi di Visegrad, come l'Ungheria
Dalla Polonia alla Francia, passando per l'Ungheria. Se c'è un primo vincitore parziale di queste elezioni europee, quello è sicuramente l'affluenza alle urne, che torna a superare il 50%. Si tratta della prima volta che il dato della partecipazione al voto porta il segno positivo rispetto alla precedente tornata, dalle elezioni del 1979. Il numero di elettori alle urne, infatti, è in crescita in quasi tutta l'Ue. E laddove è in calo, come l'Italia, si tratta di differenze minime rispetto al 2014.
Tolto il nostro Paese, Malta, Bulgaria e Portogallo, il resto dei 24 Stati membri fanno segnare aumenti a doppia cifra percentuale, se non raddoppi come nel caso della Polonia. In Francia, dove è un duro testa a testa tra gli europeisti del partito del presidente Emmanuel Macron (La Republique en Marche) e i sovranisti del Rassemblement national di Marine Le Pen, a mezzogiorno aveva già votato il 19,26%, 4 punti in più rispetto alla scorsa tornata del 2014 quando alla stessa ora aveva votato il 15,70%. Dal 1979, data delle prime elezioni europee, il tasso di partecipazione non è mai stato cosi' alto.
Numeri record arrivano anche dalla Polonia, dove alle 12 aveva già votato il 14,39%, il doppio del 7,31% che aveva votato cinque anni fa alla stessa ora. In Romania, compliche anche la concomitanza con due importanti referendum, cinque ore prima della chiusura seggi è stata superata l'affluenza del 32%, il dato finale delle elezioni del 2014. E arrivano foto in giro dall'Europa di lunghe code di cittadini romeni che votano all'estero, in particolare in alcune città tedesche. A Monaco alcune video segnalano file chilometriche davanti al Consolato generale della Romania (ricordiamo che proprio i romeni all'estero erano stati protagonisti delle proteste della scorsa estate contro la corruzione, uno dei temi oggetto dei referendum di oggi).
Hundreds of people waiting in the queue to vote #EuropeanElections2019 at the Embassy of #Romania in Copenhagen and the weather is not in their favor. pic.twitter.com/3yCSqdn2qX
— Mihai Popescu (@mr_mihaipopescu) May 26, 2019
In Spagna, dove solo il 28 aprile scorso si era votato per le legislative, è tornato alle urne alle 14 il 34,71% degli aventi diritto, ben 11 punti percentuali in più rispetto alla scorsa tornata del 2014, quando alla stessa ora voto' il 23,87%. Aumento record anche nell'Ungheria di Orban, con una crescita di quasi l'11%.
Affluenze parziali (alle 16)
Ungheria (+10,99)
2019 30.52%
2014 19.53%
Lituania
2019 38.41%
Estonia (+3,77%)
2019 34%
2014 31.48%
Danimarca (+7,44%)
2019 37.6%
2014 30.2%
Cipro (+0,80%)
2019 29%
2014 28.20%
Romania (+13,01%)
2019 31,42%
2014 18.41%
Italia (leggera flessione)2019 16,06%
2014 16.66%
Spagna (+10,81%)
2019 34.68%
2014 23.87%
Polonia (+7,08%)
2019 14.39%
2014 7.31%
Slovenia
2019 8,85%
Austria
2019 55%
Bulgaria (- 3,58%)
2019 15.47%
2014 19.05%
Germania (+3,8%)
2019 29.4%
2014 25.60%
Finlandia (+ 1,6%)
2019 40.7%
2014 39.1%
Affluenze definitive
Francia (+7,3%)
2014 42,3%
2019 49,6%
Olanda (+3,88%)
2019 41,20%
2014 37,32%
Irlanda del Nord
2019 45,14% (-6 pp)
Irlanda
Nessun dato
Lettonia (+2,91%)
2019 33,03%
2014 30,12%
Malta (-2,2%)
2019 72.6%
2014 74,8%
Portogallo
2019 33,7%
2014 12.41%
Slovacchia (+7,95)
2019 20,10%
2014 13,05%
Repubblica ceca (+2,7%)
2019 20,9%
2014 18,2%