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Venerdì, 19 Aprile 2024
Guerra Russia-Ucraina

A che punto siamo con le sanzioni Ue alla Russia

In una settimana di guerra Bruxelles ha già approvato tre pacchetti di misure contro Mosca, oltre a una serie di provvedimenti concordati coi Paesi partner

In risposta all’invasione della Russia in Ucraina, i leader e le istituzioni dell’Ue hanno condannato fermamente questi atti di violenza e la violazione del diritto internazionale. L'Unione europea ha dunque rafforzato il suo sostegno all’Ucraina, ma anche introdotto sanzioni contro Mosca. 

Le prime sanzioni sono arrivate il 23 febbraio, in risposta al riconoscimento da parte della Russia delle aree non controllate dal governo ucraino degli oblast di Donetsk e Luhansk e alla decisione di inviare truppe nella regione. Per reagire a queste azioni, Bruxelles ha preso di mira: 

  • I parlamentari della Duma che hanno votato per questa violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina;
  • I responsabili della minaccia all'integrità territoriale dell'Ucraina e individui ed entità che li sostengono finanziariamente o materialmente o ne traggono vantaggio;
  • Uomini d'affari/oligarchi che forniscono supporto finanziario e materiale essenziale al governo russo;
  • I più alti comandanti militari delle forze armate russe e individui di alto profilo che conducono una guerra di disinformazione contro l’Ucraina;
  • Le relazioni economiche tra le due regioni non controllate dal governo e l'Ue, per garantire che i responsabili sentano chiaramente le conseguenze economiche delle loro azioni illegali e aggressive;
  • Banche che finanziano chi ha deciso l’invasione e le operazioni russe in quei territori
  • La capacità dello Stato e del governo russi di accedere ai mercati e ai servizi finanziari e dei capitali dell’Ue per limitare il finanziamento di politiche crescenti e aggressive. 

Un secondo pacchetto di sanzioni è stato concordato il 24 febbraio direttamente dai leader europei. Questa seconda tranche di sanzioni include:

  • Sanzioni finanziarie, mirate al 70% del mercato bancario russo e alle principali società statali;
  • Misure sul settore energetico, un'area economica chiave che avvantaggia soprattutto lo Stato russo, introducendo un divieto di esportazione europeo che colpirà il settore petrolifero, rendendo impossibile per la Russia ottenere tecnologie necessarie per le sue raffinerie;
  • Vietare la vendita o la fornitura di aeromobili e relative apparecchiature alle compagnie aeree russe, nonché tutte le relative riparazioni, manutenzione o servizi finanziari;
  • Ampliare l'ambito dei controlli sulle esportazioni di beni a duplice uso (civile e militare) per limitare l'accesso della Russia a tecnologie cruciali, come semiconduttori o software all’avanguardia;
  • Limitazione dell'accesso all'Ue per diplomatici russi e uomini d’affari.

Il 28 febbraio l'Ue ha varato un terzo pacchetto di sanzioni decidendo di chiudere lo spazio aereo europeo a tutti gli aerei di proprietà russa, registrati o controllati dalla Russia. Questi aerei non potranno più atterrare, decollare o sorvolare il territorio dell’Ue. Bruxelles ha inoltre vietato la diffusione di notizie nell'Ue da parte dei media statali Russia Today e Sputnik.

L’Ue ha preso di mira anche il regime di Lukashenko con un nuovo pacchetto di sanzioni, introducendo misure restrittive nei confronti dei settori più importanti dell'economia bielorussa per fermare le esportazioni di prodotti. 

Tutte queste misure si aggiungono al pacchetto di sanzioni presentato il 26 febbraio e concordato dall’Ue con i partner internazionali. In base a questi provvedimenti, importanti banche russe sono state escluse dal sistema Swift per i pagamenti interbancari. L’Ue infine ha vietato anche le transazioni della banca centrale russa e congelato tutti i suoi beni, per impedirle di finanziare la guerra di Putin. 

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