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Lunedì, 18 Marzo 2024
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L’acqua piovana non è più potabile in tutta la Terra. Anche in Antartide

Un nuovo studio ha rivelato che persino nella aree più remote del Pianeta i livelli di Pfas, sostanze considerate tossiche e cancerogene, sono superiori ai limiti fissati dagli Usa

L’acqua piovana non è più potabile: anche nelle zone più remote del mondo, come l'Antartide, il livello di alcune sostanze chimiche è diventato così alto da rendere questo tipo di acqua “non sicura” da bere. È quanto è emerso da uno studio condotto dall'Università di Stoccolma.

"Anche se nei Paesi industriali non beviamo spesso l'acqua piovana, molte persone in tutto il mondo si aspettano che sia sicura da bere e che rifornisca molte delle fonti di acqua potabile", ha spiegato Ian Cousins, autore principale dello studio. Il quale punta il dito sui Pfas, sostanze perfluoroalchiliche che non sono altro che composti chimici creati dall'uomo e che non si trovano in natura. I Pfas sono presenti in centinaia di prodotti di uso quotidiano, tra cui imballaggi per alimenti, pentole antiaderenti, abbigliamento per la pioggia, adesivi, carta e vernici e hanno la particolarità di essere resistenti ai principali processi naturali di degradazione.

Gli scienziati temono queste sostanze, chiamate anche "forever chemicals" (sostanze chimiche per sempre), possano comportare rischi per la salute, tra cui il cancro, anche se finora non vi sono dati definitivi. Negli ultimi anni la preoccupazione per la proliferazione dei Pfas è aumentata e diversi Paesi hanno aggiornato i limiti consentiti. "Negli ultimi 20 anni si è assistito a un calo vertiginoso dei valori limite per i Pfas nell'acqua potabile. Ad esempio, il valore limite per l'acqua potabile per una nota sostanza della classe dei Pfas, l'acido perfluoroottanoico (Pfoa), cancerogeno, è diminuito di 37,5 milioni di volte negli Stati Uniti", afferma Cousins. Tale valore è stato preso come riferimento per lo studio dell'Università di Stoccolma. E il risultato è stato che tutte le acque piovane, anche quelle delle zone più remote per la Terra, contengono livelli Pfas superiori al limite fissati negli Stati Uniti.

Negli ultimi dieci anni, il team dell'Università di Stoccolma ha condotto lavori di laboratorio e sul campo sulla presenza e sul trasporto atmosferico dei Pfas. Hanno scoperto che i livelli di alcune di queste sostanze nocive nell'atmosfera non stanno diminuendo in modo significativo. I Pfas sono notoriamente molto persistenti, ma la loro continua presenza nell'atmosfera è dovuta anche alle loro proprietà e ai processi naturali che li restituiscono continuamente all'atmosfera dall'ambiente di superficie. Uno dei processi naturali più importanti nel ciclo dei Pfas è il trasporto dall'acqua di mare all'aria attraverso gli aerosol marini.

"L'estrema persistenza e il continuo riciclaggio globale di alcuni Pfas porteranno a un'ulteriore" diffusione di tali sostanze nel mondo, afferma il professor Martin Scheringer, coautore dello studio. Per Jane Muncke, ad della Zurich food packaging forum foundation, "non è accettabile che poche persone traggano benefici economici mentre inquinano l'acqua potabile di milioni di altre persone, causando gravi problemi di salute. Le ingenti somme che costeranno per portare i Pfas nell'acqua potabile a livelli sicuri secondo le attuali conoscenze scientifiche devono essere pagate dall'industria che produce e utilizza queste sostanze chimiche tossiche. Il momento di agire è adesso", avverte.

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