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Giovedì, 25 Aprile 2024
I sospetti / Qatar

Lo scandalo corruzione travolge anche gli aerei del Qatar, accordo con Doha a rischio

Lo scorso anno Bruxelles aveva sottoscritto un'intesa per liberalizzare il mercato dell'aviazione, ma si teme che percorso per la sua approvazione al Parlamento sia stato condizionato dalle mazzette

Dal punto di vista politico, la prima vittima dello scandalo della corruzione al Parlamento europeo è stato l'accordo per la liberalizzazione dei visti con il Qatar. Il provvedimento, che doveva essere approvato nella Plenaria di Strasburgo di questa settimana, è stato congelato e rimandato al lavoro di commissione, per controllare se non ci siano state pressioni nella sua approvazione. E adesso un altro provvedimento legislativo rischia di saltare, l'accordo "cieli aperti" sottoscritto dalla Commissione nell'ottobre dello scorso anno, e che garantisce a Qatar Airways, la compagnia di bandiera del Paese e una delle più grandi compagnie aeree del mondo, l'accesso illimitato al mercato dell'Ue, che conta 450 milioni di persone. In cambio, le compagnie aeree comunitarie, ottengono reciprocità nella nazione che però conta solo 2,9 milioni di persone. L'accordo è già in vigore in maniera provvisoria, in attesa della ratifica ufficiale di tutti i 27 Paesi membri prima di avere il via livera finale del Parlamento Ue, un processo che potrebbe richiedere anni. Al momento solo sei Paesi hanno dato il loro ok: Irlanda, Austria, Lettonia, Grecia, Estonia e Repubblica ceca.

Il Parlamento europeo non si occuperà più di Qatar (almeno per un po')

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, "ha ribadito la sua volontà di fare trasparenza su tutti i dossier legislativi che possono essere sotto l'influenza di reti legate a interessi stranieri", e "la procedura di ratifica dell'accordo aereo con il Qatar, attualmente in corso, non fa eccezione", ha dichiarato la presidente della commissione Trasporti dell'Aula, Karima Delli. L'esponente francese dei Verdi, che ha partecipato ai negoziati sull'accordo, in una email inviata ai suoi colleghi, ha sostenuto che non è possibile affermare con certezza che il Qatar non abbia interferito nelle deliberazioni interne del Parlamento sull'accordo. "Visti i recenti sviluppi, concedere il consenso a questo accordo in questa fase potrebbe essere difficile fino a quando non sarà stabilito che le condizioni sono state trasparenti e imparziali", ha scritto in un messaggio ai coordinatori dei gruppi politici della sua commissione.

Si tratta di “una questione che presenta molti lati oscuri e punti interrogativi", ed "è clamoroso che il Parlamento ancora non sia stato coinvolto nella procedura", ha sostenuto il capo delegazione Lega, Marco Campomenosi. In una nota il Carroccio ha rivendicato che la delegazione francese del gruppo Identità e Democrazia aveva presentato una interrogazione sugli accordi sull’aviazione con il Qatar, chiedendo spiegazioni, e che poi lo scorso 25 gennaio aveva chiesto un'audizione e un dibattito in commissione Trasporti per ottenere maggiore chiarezza da Bruxelles sulla questione. In risposta a queste polemiche Metsola ha chiarito che l'accordo non è operativo e che "il processo di ratifica deve essere completato". La presidente dell'Aula ha spiegato che al momento la palla è nel campo del Consiglio. "Solo quando i Paesi membri l'avranno ratificato, il Parlamento sarà consultato per dare il suo consenso", ma al momento "questo processo non è ancora iniziato", ha assicurato la popolare maltese.

Al di là dell'accordo sull'aviazione, lo scandalo del Qatargate è solo destinato ad allargarsi. A quanto pare l'assistente parlamentare agli arresti in Belgio, Francesco Giorgi, avrebbe iniziato a collaborare con i giudici. L'umo avrebbe "ammesso di far parte di un'organizzazione usata sia dal Marocco che dal Qatar per intervenire negli affari europei", ha sostenuto Le Soir, secondo il quale Giorgi ha suggerito davanti agli inquirenti che almeno due europarlamentari in carica avrebbero ricevuto soldi tramite Antonio Panzeri, ex eurodeputato e presidente dell'associazione Fight Impunity arrestato venerdì scorso nell'operazione della polizia belga e ritenuto la mente della presunta organizzazione criminale.

Sia per Giorgi che per Panzeri ieri è arrivata la conferma della custodia cautelare in carcere, con il prossimo riesame in programma per gennaio. In cella si trova ancora anche la vicepresidente dell'Aula, Eva Kaili, che è anche la compagna di Giorgi e nella cui casa sarebbero stati trovati oltre 600mila euro in contanti. Andrea Cozzolino, per cui Giorgi lavorava adesso, pur non essendo indagato ha deciso di sospendersi dal gruppo socialista.

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