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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'intesa / Serbia

L'accordo tra Ungheria e Serbia per portare più petrolio russo in Europa

L'annuncio della costruzione di un nuovo oleodotto per aggirare l'embargo Ue

Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, e il premier ungherese, Viktor Orban, hanno concordato di costruire un oleodotto che colleghi i due Paesi, consentendo così di portare nello Stato balcanico il petrolio russo aggirando le sanzioni imposte dall'Unione europea.

"Il nuovo oleodotto - ha spiegato il portavoce di Orban, Zoltan Kovacs - consentirà alla Serbia di essere rifornita di petrolio greggio degli Urali a prezzi più economici, collegandolo all'oleodotto dell'Amicizia", l'infrastruttura che consente attualmente a Budapest di ricevere i rifornimenti dalla Russia. Tale oleodotto, in seguito alle proteste ungheresi, gode di un'esenzione temporanea dall'embargo al petrolio russo deciso dall'Ue, che scatterà il prossimo 5 dicembre. 

Questa sanzione avrebbe messo a rischio l'approvvigionamento della Serbia, che al momento è garantito "in gran parte tramite un oleodotto attraverso la Croazia, ma è improbabile che ciò sia possibile in futuro a causa delle sanzioni che sono state adottate", ha aggiunto Kovacs. Già nei giorni scorsi, il presidente serbo  Aleksandar Vucic aveva annunciato un investimento di 12 miliardi di euro in infrastrutture energetiche, tra cui la connessione con l'Ungheria per il trasporto del greggio. A oggi, l'unica compagnia petrolifera del Paese è la Nis, controllata dalla russa Gazprom. Vucic ha anche annunciato la costruzione di un nuovo gasdotto, sempre legato all'Ungheria, e di una raffineria con la capacità di raffinare il petrolio dal Venezuela, dall'Iran e da altri Paesi.

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