rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Guerra Russia-Ucraina

Abbassare il termostato di un grado per combattere Putin

La riduzione del riscaldamento negli edifici permetterebbe all’Europa di mettere da parte 10 miliardi di metri cubi di gas naturale

Il piano della Commissione europea per ‘disintossicare’ l’Ue dalla dipendenza dal gas russo include tante azioni di lungo termine, ma anche una raccomandazione che si può da subito mettere in pratica. “Abbassare di un grado il termostato per il riscaldamento degli edifici in tutta l’Ue”, si legge tra le misure per l’efficientamento energetico. La semplice azione collettiva permetterebbe “di risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale” ogni anno. Non abbastanza per poter fare a meno dei 155 miliardi di metri cubi di gas russo importati dall’Ue solo nel 2021, ma comunque un primo passo nella maratona verso l’indipendenza energetica, a detta della Commissione.

L'attività di sensibilizzazione sul risparmio energetico come parte della strategia Ue per ridurre di due terzi entro la fine del 2022 la dipendenza dal gas russo è stata ribadita in conferenza stampa dal vicepresidente dell’esecutivo europeo, Frans Timmermans. “Un semplice cambiamento di abitudini individuali” può avere “un impatto enorme”. “Prendere sul serio il risparmio energetico - ha aggiunto Timmermans - dovrebbe diventare il contributo di tutti per risolvere questa crisi attuale”.

Come spiegato dai numeri evidenziati dalla stessa Commissione, il piccolo sacrificio sul riscaldamento delle case e degli uffici non sarà neanche lontanamente sufficiente per liberarsi dalla morsa della Russia di Putin. Nel giorno in cui gli Usa e il Regno Unito hanno deciso di dire basta alle importazioni di gas e petrolio dalla Federazione Russa, l’Ue si è limitata a spiegare come intende diventare indipendente dall’energia di Mosca. Tuttavia Bruxelles si prepara anche al possibile taglio improvviso del gas naturale in arrivo dalla Russia. 

Per rispondere all'eventuale ritorsione di Mosca “abbiamo un piano di emergenza da mettere in campo”, ha garantito Kadri Simson, commissaria europea all’Energia. Questo prevede che il gas russo “venga rimpiazzato parzialmente dalle consegne di altri fornitori” ma anche “sostituendo il gas naturale con altre fonti energetiche” e per mezzo di “una maggiore efficienza energetica e dunque risparmiare è la parola chiave”. Ma se la Russia dovesse chiudere il rubinetto del gas all’Europa dall’oggi al domani, il risparmio al quale dovrebbero sottoporsi le famiglie e le imprese europee per non andare incontro a blackout e razionamenti energetici sarebbe ben superiore alla semplice riduzione di un grado del riscaldamento.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Abbassare il termostato di un grado per combattere Putin

Today è in caricamento