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Lunedì, 5 Giugno 2023
Il "principe delle tenebre" / Ucraina

Chi è Viktor Medvedchuk, catturato a Kiev e considerato uomo di Putin

Oligarca di origini russe era il leader del principale partito di opposizione del Paese, prima di essere accusato di tradimento da Zelensky che sanzionò i suoi beni e chiuse le sue popolari televisioni

Ammanettato, con una divisa dell'esercito ucraino e il viso pallido. La foto della cattura a Kiev di Viktor Medvedchuk, ritenuto l'uomo di Vladimir Putin in Ucraina e leader del principale partito di opposizione della nazione, ha fatto il giro del mondo. Il presidente Volodymyr Zelensky, ha esultato dopo il colpo e ha proposto a Mosca uno scambio di prigionieri. Nel maggio dell'anno scorso l'oligarca era stato messo agli arresti domiciliari con l'accusa di tradimento, ma è scappato poco dopo lo scoppio della guerra e stava cercando di fuggire in Russia.  Il suo arresto ha un valore simbolico e politico molto forte, perché il suo ruolo nella vita del Paese tocca le radici stesse del conflitto in atto e le ragioni che hanno portato all'invasione decisa da Mosca.

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Il 68enne Viktor Medvedchuk è nato a Pochet, nel cuore della Russia, ma suo padre Volodymyr era un nazionalista ucraino, che fu anche imprigionato per questa ragione per quattro anni in Siberia. Nell'Unione sovietica diventò avvocato, e gli fu assegnata la difesa di diversi dissidenti, ma fu più volte tacciato di essere schierato dalla parte dell'accusa, piuttosto che da quella dei suoi assistiti. Nel processo “ha gettato più fango su di me del procuratore”, scrisse il poeta Mikola Kuntsevich nelle sue memorie. In seguito si trasferì in Ucraina dove iniziò anche una carriera politica nonché diverse attività imprenditoriali che lo portarono col tempo a diventare uno degli uomini più ricchi del Paese, nel 2021, Forbes ha stimato che la sua ricchezza fosse di 620 milioni di dollari.

Da sempre di posizioni filorusse, fu capo dello staff nel gabinetto di Leonid Kuchma, il secondo presidente dell'Ucraina indipendente, fu un forte critico delle proteste dell'Euro Maidan e sostenitore di un riavvicinamento con Mosca, piuttosto che con l'Unione europea e l'Occidente. È stato più volte descritto dai suoi detrattori come il "cardinale grigio" dell'Ucraina e "il principe delle tenebre", per la sua abilità di muoversi dietro le quinte. Nel tempo sarebbe diventato tanto vicino a Putin da chiedergli di fare da padrino a sua figlia Daryna, nata nel 2004. Grazie anche a questa vicinanza per diversi anni è stato il principale canale di contatto tra Mosca e Kiev e un artefice dei falliti accordi di Minsk per mediare la pace con le regioni separatiste dell'Ucraina orientale.

Medvedchuk era molto popolare nella parte russofona del Paese, grazie anche alla proprietà di tre canali televisivi, al punto da essere eletto leader da quello che è poi diventato il principale partito di opposizione, "Piattaforma di Opposizione - Per la Vita", formazione politica che nell'ultimo Parlamento poteva contare su 43 deputati ma che è stata messa al bando il 20 marzo scorso, insieme ad altri 10 partiti considerati filo russi.

È stato il governo di Zelensky il primo a scagliarsi con forza con Medvedchuk e a farlo diventare uno dei nemici pubblici numero uno della nazione, arrivando nel febbraio dello scorso anno a imporgli sanzioni con l'accusa di “finanziare il terrorismo” e a chiudere le sue televisioni (che formalmente appartenevano al suo socio Taras Kozak) “per proteggere la sicurezza nazionale”, accusandolo di agire solo negli interessi della Russia. La decisione di chiudere i suoi tre, popolari, canali televisivi, è stata una delle prime decisioni controverse di Kiev, criticata in quanto ritenuta un colpo alla libertà di espressione e anche di essere motivata più politicamente che da ragioni di sicurezza. Le sanzioni, sono state contestate anche dal punto di vista legale, in quanto la Costituzione ucraina vieta l'adozione di queste misure contro i cittadini della nazione a meno che non compiano atti di terrorismo.

Pure le accuse di tradimento, che portarono al suo arresto nel maggio dell'anno scorso, sono state ritenute controverse, poiché Medvedchuk era pur sempre un rappresentante politico eletto democraticamente e leader dell'opposizione nella Rada, con il suo partito che era quello con più rappresentanti dopo Servitore del Popolo di Zelensky. Lo scorso ottobre contro Medvedchuk vennero presentate altre accuse, tra cui un'altra di tradimento e favoreggiamento del terrorismo per la sua presunta partecipazione nel 2014-2015 a un piano illegale che prevedeva l'acquisto di carbone nel Donbas controllato dai separatisti sostenuti dalla Russia. Accuse simili furono presentate anche contro Petro Poroshenko, il presidente che ha guidato il governo post-Maidan per quattro anni e un altro oppositore di Zelensky, contro cui si era candidato nel 2019. Anche Poroshenko è finito sotto processo per tradimento a gennaio, con l'accusa di aver rifornito i ribelli del Donbass di carbone durante il conflitto.

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