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Martedì, 16 Aprile 2024
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Gli Stati Uniti non usano AstraZeneca, e sono pronti a inviare 60 milioni di dosi ad altre nazioni

Il Paese sta procedendo spedito nella sua campagna di immunizzazione grazie ad altre iniezioni, e ha deciso questo gesto di solidarietà per sopperire alla crisi di produzione dovuta all'emergenza in India

Gli Stati Uniti di Joe Biden invieranno sessanta milioni di dosi di Astrazeneca in altri Paesi. Gli Usa hanno 10 milioni di dosi del vaccino sviluppato dagli scienziati di Oxford, che sono state già prodotte ma che la Us Food and Drug Administration non ha ancora autorizzato, e altri 50 milioni dovrebbero essere prodotte a breve. Washington ormai è fiduciosa nel fatto di avere abbastanza dosi degli altri vaccini per coprire la propria popolazione e così ha deciso questo gesto di solidarietà visto anche che la situazione internazionale si è complicata a causa dell'emergenza in atto nell'India travolta da una violentissima ondata di Covid.

La crisi in India

Non è chiaro dove gli Stati Uniti invieranno le iniezioni e se le doneranno tramite Covax o direttamente ai singoli Paesi. Finora Washington ha annunciato l'invio solo di sette milioni di dosi di Astrazeneca in Messico e Canada. L'impegno arriva sulla scia dell'annuncio dell'amministrazione Biden che spedirà all'India materie prime e componenti per la produzione di Covishield, una versione del vaccino AstraZeneca prodotto dal Serum Institute del Paese, il più grande del mondo, e che al momento fa fatica a portare a termine tutti gli ordini ricevuti a livello internazionale. Il premier di Nuova Delhi, Narendra Modi, si è visto costretto a bloccare le esportazioni per far fronte all'emergenza interna e, così facendo, ha squilibrato a favore della Cina la partita dei vaccini nei Paesi in via di sviluppo. Fino al mese scorso l'India sembrava essere l'unico produttore intenzionato a pareggiare l'offerta di Pechino in continenti come l'Africa e l'America latina, sia attraverso il canale bilaterale che attraverso l'iniziativa Covax dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il ritiro di Nuova Delhi dalla partita ha avuto, in effetti, anche la conseguenza di frenare l'attività di Covax, che si è fermata a 45 milioni di dosi inviate e al 16 per cento del proprio obiettivo fin qui realizzato.

La campagna vaccinale Usa

A favorire la decisione degli Stati Uniti sono stati anche gli importanti progressi registrati dalla campagna vaccinale nelle ultime settimane. Nei giorni scorsi il presidente Biden ha annunciato il raggiungimento dell'obiettivo delle 200 milioni di dosi somministrate nei primi cento giorni dell'amministrazione. Ad oggi, secondo i dati dei Centri di prevenzione e controllo delle malattie (Cdc), 139 milioni di cittadini degli Stati Uniti, circa il 42,2 per cento della popolazione, ha ricevuto almeno una dose di vaccino; 94,7 milioni di persone (il 28,5 per cento della popolazione) sono invece completamente immunizzate. Di recente le vaccinazioni hanno fatto registrare un calo (la scorsa settimana la media giornaliera di somministrazione e' diminuita a 2,8 milioni, il livello piu' basso dalla fine dello scorso marzo), ma la Casa Bianca ritiene di essere pienamente in linea con l'obiettivo di uscire dall'emergenza entro il prossimo 4 luglio, anche facendo a meno dei vaccini AstraZeneca.

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