Niente più carcere, da oggi si può insultare il Re d'Olanda
Il Parlamento orange modifica la legge sul delitto di lesa maestà: le offese a Re e Regina saranno trattate come quelle ai funzionari pubblici. Il che fa una certa differenza, non più cinque anni di prigione ma solo 4 mesi
Uguali di fronte la legge o sopra di essa? Quando si parla di Re e monarchi, soprattutto nelle più liberali tra le monarchie costituzionali, il dibattito non è mai scontato, com'è il caso dell'Olanda in cui da mesi si discute se modificare o meno il delitto di lesa maestà. E alla fine è passata la proposta di portare il Re, nel caso il popolare Guglielmo d'Orange, al livello di un qualsiasi funzionario dello Stato: se qualcuno lo offenderà rischierà una pena di 4 mesi di carcere, in sostanza non andrà in prigione. Fino alla modifica approvata ieri dal Parlamento arancione, la pena era di 5 anni e si finiva veramente in carcere.
Come un funzionario, ma senza dover andare in commissariato
Il cambio legislativo, approvato dalla Camera bassa con 120 voti a favore e 30 contrari, include le offese al sovrano, alla sua famiglia o ad un altro capo di Stato, tutti equiparati, come si diceva, ai funzionari pubblici. L'unica attenzione mostrata verso Guglielmo è che non sarà obbligato ad andare ad un commissariato a denunciare l'offesa, su questo punto rimane diverso.
Coalizione di governo spaccata
Il dibattito sulla modifica della legge è durato mesi e non è stato per nulla facile da digerire per il governo di centro destra al potere. I Liberali progressisti del D66, principali promotori del cambio, sono contrari a qualsiasi tipo di insulto ma chiedevano che il Re fosse trattato come tutti gli altri cittadini. I loro soci, i cristianodemocratici del CDA e i protestanti del CU propensi a lasciare tutto come stava mentre i liberali di destra, il VVD del premier Rutte, principale forza della coalizione, non sapevano che fare.
Un Re ed una Regina assai popolari
A complicare le cose la grande popolarità del Re e quella ancor maggiore di sua moglie, la Regina Maxime, per cui alla fine la quadratura del cerchio è stata trovata sul fatto di equiparare il nucleo duro della Corona non tanto ai cittadini normali ma a quelli che svolgono una funzione pubblica, come in fondo è anche il loro caso.