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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Puigdemont a Copenaghen, i giudici spagnoli dicono no a nuovo ordine di cattura Ue. Avrebbe rischiato l'ergastolo

Il giudice Llarena del Tribunale Supremo ha respinto la richiesta di un mandato d'arresto europeo per il leader catalano. In Danimarca non ci sono le stesse tutele del Belgio

Cosciente dei rischi, Carles Puigdemont èa Copenaghen, proveniente dalla belga Charleroi. Nella capitale danese partecipa a una conferenza sulla situazione politica in Catalogna alla facoltà di Scienze politiche. Ma la vera notizia è che il leader catalano ha rischiato di ricevere un nuovo ordine di cattura europeo. A Madrid, la procura generale dello Stato aveva infatti già avviato le pratiche per riattivare in maniera immediata l'ordine lanciato a fine ottobre e ritirato il 5 dicembre dal magistrato istruttore del Tribunale supremo Pablo Llarena. Lo stesso che, pero', oggi ha detto no a un nuovo mandato

La Danimarca non è il Belgio, la ribellione è punita fino all'ergastolo

La procura iberica ha segnalato in un comunicato che i delitti di ribellione e sedizione, che non erano riconosciuti dall'ordinamento belga (e proprio per questa mancanza il 5 dicembre veniva ritirato l'ordine di arresto europeo) sono invece castigati eccome in Danimarca: "fino all'ergastolo". Inoltre, fanno notare sempre da Madrid, l'ordine può essere inviato direttamente ai giudici danesi senza passare per il sistema di informazione di Schengen, visto che si sa dove si trova la persona ricercata. 

Estradizioni quasi automatiche, nessun rifiuto per ragioni politiche

E poi c'è il fattore precedenti: la Danimarca è solita concedere in maniera semi-automatica e comunque celermente le estradizioni. Inoltre, Copenaghen, quando introdusse l'ordine di cattura europeo nel suo ordinamento giuridico, eliminò la possibilità di rifiutare la consegna del ricercato per delitti di indole politica o per mancanza di prove, in sostanza vengono meno altri limiti previsti invece dal Belgio, al contrario della Danimarca, uno dei paesi più garantisti della Ue. 

Puigdemont al corrente dei rischi

Puigdemont era stato avvisato dai suoi legali dei rischi, è voluto partire lo stesso stamattina dalla sua sicura dimora nelle Fiandre. E mentre lui parla all'Università di Copenaghen, a Madrid i giudici devono decidere se riattivare un ordine che andrebbe a colpo quasi sicuro, ma che potrebbe anche creare ulteriori problemi, sia politiche che giuridici.

La strategia del Tribunale Supremo spagnolo era infatti quella di raccogliere maggiori prove che indicassero in Puigdemont l'anima e lo stratega del tentativo secessionista catalano. Il viaggio in Danimarca del leader di JuntsXCat ha anticipato di tempi e scatenato di nuovo la procura generale dello Stato sulle sue tracce. Ma stavolta, il Tribunale supremo, dopo il caso belga, ha preferito evitare nuove grane giudiziarie transnazionali. 

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