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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le 'Letter of last resort', le istruzioni segrete di Johnson in caso di guerra atomica

Ogni premier britannico scrive un ordine ai sottomarini armati con bombe nucleari, ordine che i comandanti dovranno eseguire nel caso in cui Londra venisse attaccata e lui ucciso

Era diventato premier da pochi giorni quando Boris Johnson si è chiuso da solo in una stanza per svolgere uno dei primi compiti di ogni premier britannico. Sulla sua scrivania aveva quattro buste e dei fogli di carta su cui doveva scrivere di proprio pugno uno dei comandi più difficili per ogni leader britannico: gli ordini su come procedere nel caso in cui una guerra nucleare dovesse portare alla completa distruzione di Londra. Potrebbe sembrare la trama di un film, ma è invece una pratica normale nel Regno Unito, una misura di sicurezza che oggi, con il rischio di una Terza guerra mondiale che non è più soltanto fantasia, è diventato di triste attualità.

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Quelle scritte da Johnson, e dai primi ministri che lo hanno preceduto, si chiamano “Letter of last resort”, le lettere dell'ultima risorsa, dell'ultima spiaggia. Quattro lettere inserite in buste sigillate, il cui contenuto non viene rivelato a nessuno, che vengono inviate ai quattro sottomarini nucleari britannici e chiuse in delle casseforti che solo i comandanti possono aprire e soltanto quando la peggior tragedia immaginabile dovesse essere accaduta alla nazione. Al loro interno viene custodito l'ordine che questi comandanti dovranno eseguire nel caso in cui, in una guerra atomica, Londra dovesse essere stata rasa al suolo, e nell'esplosione dovessero essere morti, oltre all'intera popolazione civile, anche il premier, il suo sostituto designato, nonché potenzialmente l'intero governo e il Parlamento. Insomma se di fatto dovesse sparire l'intero Stato britannico. Quello contenuto nelle Letter of last resort sarebbe quindi l'ultimo comando del premier, da attuare post mortem.

Non è sicuro quali possono essere gli scenari possibili delineati in quelle lettere, missive che vengono distrutte ogni volta che viene eletto un nuovo premier, e sostituite con quelle scritte dal suo successore, senza che a nessuno sia dato sapere cosa dicevano. Secondo quanto spiegato dal professore di Storia Peter Hennessy, in un vecchio documentario della radio Bbc4, dal titolo “The Human Button”, il bottone umano, sono essenzialmente quattro le indicazioni plausibili. La prima è quella di vendicarsi immediatamente e attaccare la capitale del Paese che ha distrutto Londra, uccidendo il suo governo insieme a tutta la popolazione. In un ipotetico scenario attuale potrebbe essere Mosca o qualsiasi luogo in cui si trova Vladimir Putin.

Il Regno Unito ha quattro sottomarini nucleari, che furono costruiti negli anni Ottanta durante il governo di Margaret Thatcher. La Lady di Ferro riuscì a strappare un accordo con gli Stati Uniti per la fornitura di testate nucleari che le permisero di creare il famigerato sistema Trident. Le bombe atomiche del Regno Unito non possono essere lanciate da aeroplani, ma solo da questi sottomarini che sono stati battezzati il Vanguard, il Victorious, il Vigilant e il Vengeance, cioè Avanguardia, Vittorioso, Vigile e Vendetta. Insieme hanno abbastanza testate da poter radere al suolo non solo Mosca, ma con lei anche le principali città russe.

Uno di questi sottomarini è sempre in giro nei mari, in luoghi segreti, anche se al momento non è difficile immaginare che si trovi non molto distante dalle acque russe. Solitamente gli altri tre sono nella base navale di Clyde, in Scozia, per svolgere esercitazioni o per essere sottoposti a interventi di manutenzione. Quando uno di questi sottomarini è in giro per il mondo, addirittura i marinai dell'equipaggio non vengono informati sul luogo in cui si trova, in modo che non possano comunicarlo a nessuno al loro ritorno a casa. La speranza è che la stessa esistenza di queste terribili macchine di morte funga da deterrente contro un possibile attacco nucleare contro il Regno Unito.

Il secondo possibile ordine che potrebbe essere contenuto nelle lettere è quello di non vendicarsi, di non rispondere alla distruzione con la distruzione, ma di ritirarsi in un Paese del Commonwealth. Il terzo sarebbe quello di mettersi agli ordini di uno stretto alleato del Regno Unito, molto probabilmente gli Stati Uniti d'America, lasciando quindi a Washington il compito di decidere se usare l'atomica britannica contro il nemico o meno. L'ultimo, più improbabile ma secondo lo storico comunque possibile, è quello di lasciare al comandante il giudizio su quale sia la migliore azione da compiere. Un'azione piuttosto pilatesca e forse non proprio la più responsabile.

Prima aprire le casseforti ed eseguire l'ordine, i comandanti devono però assicurarsi che Londra sia stata davvero distrutta e per farlo, oltre ovviamente a contattare tutte le strutture militari possibili, sembra che uno dei test necessari sia controllare se Bbc Radio stia ancora trasmettendo. Una volta avuta la certezza della tragedia, le casseforti possono essere aperte, il contenuto della lettera letto e l'ordine in essa contenuto eseguito. Di fatto quell'ordine potrebbe essere l'ultimo atto ufficiale della nazione. Un ordine che nessuno vorrebbe mai ricevere. O dare.

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