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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fedeli vanno a messa violando le restrizioni e picchiano il giornalista, la polizia non interviene

La chiesa di Urk, in Olanda, ha deciso di continuare le funzioni religiose nonostante il divieto imposto dal governo. Un reporter investito da un'auto e poi preso a calci ma gli agenti non lo hanno aiutato per "evitare un'escalation". L'aggressore è stato poi arrestato dopo la celebrazione

In barba alle restrizioni dovute alla pandemia coronavirus, la chiesa di Sion della cittadina di Urk, nei Paesi Bassi, ha deciso che avrebbe ignorato le raccomandazioni del governo di limitare il numero dei partecipanti a trenta e di vietare i canti, e ha deciso di aprire le porte a centinaia di fedeli perché “il bisogno spirituale nella comunità è troppo grande”. Per questo, ieri molti giornalisti si trovavano davanti il luogo di culto per immortalare i fedeli che partecipavano ad una funzione, e uno di loro è stato per questo aggredito. Mark Baanders, giornalista di PowNed, che voleva intervistare coloro che si stavano dirigendo nella chiesa, è stato prima investito e poi preso a calci da un fedele, tutto davanti agli occhi di un agente di polizia che non è però al momento intervenuto al momento.

Inizialmente nessun intervento

In una dichiarazione congiunta del Comune di Urk, della polizia e del Pubblico Ministero si evince che questa condotta sia stata assunta “al fine di prevenire un’escalation”. Su Twitter hanno scritto: “Il triangolo [polizia, pm e sindaco] disapprova fortemente l’incidente che ha avuto luogo questa mattina. Ci battiamo per la libertà di stampa così come per la libertà di religione. E tutti hanno il diritto di avere una conversazione o di non parlare con i giornalisti”. Ma il direttore di PowNed, Dominique Weesie ha criticato duramente l’azione e ha risposto alla spiegazione della polizia definendola “un’assurdità totale”. Baanders ha annunciato che presenterà una denuncia “sono più infastidito dai calci che da quella collisione … Ho intenzione di denunciarlo. In questo modo la gente può vedere cosa sta passando la stampa”. Secondo DutchNews l’aggressore è stato arrestato e si tratta di un uomo di 35 anni.

Episodio simile

Anche nella cittadina Zuid-Holland di Krimpen aan den IJssel c’è stato un episodio simile. La chiesa di Mieras ha deciso di aprire le porte nonostante le direttive governative e un fedele è stato arrestato dopo aver aggredito un giornalista della RTV Rijnmond. Secondo un portavoce della polizia, il reporter stava intervistando qualcuno quando i fedeli hanno attaccato il giornalista e sembra si sia trattato di un calcio di karate sulla schiena. L’uomo è stato rilasciato ma dovrà presto rispondere all’interrogatorio del pubblico ministero. Anche in questo caso il reporter è stato preso a calci e si è dichiarato “scioccato da questo vile atto”.

Critiche

Gli attacchi hanno portato alla condanna dei parlamentari e dell'Unione nazionale dei giornalisti, che li ha descritti come "profondamente tristi". La polizia è stata anche criticata per non essere intervenuta per proteggere la stampa e, a Urk, per aver detto ai giornalisti piuttosto che ai fedeli di lasciare la località. Tuttavia, Elias van Belzen, membro del Partito politico riformato (Sgp), protestante e fondamentalista, ha detto su Twitter che "chi vuole evitare ripercussioni dovrebbe stare alla larga".

Focolai

A dicembre, i dati dell'istituto di sanità pubblica hanno mostrato che nove dei dieci più grandi focolai di coronavirus nei Paesi Bassi sono stati classificati come “aree di comunità cristiane”. A gennaio, la polizia antisommossa è stata arruolata per ristabilire l'ordine su Urk dopo che decine di giovani si sono scatenati in seguito all'introduzione del coprifuoco.

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