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Martedì, 23 Aprile 2024
Transizione ecologica

L'Ue punta sul riciclo delle batterie per non restarne senza: primo ok del Parlamento

Soddisfatta la deputata Bonafè (Pd): “Bene l’approccio olistico della Commissione, Europa sia riferimento per il mercato globale”

La transizione ecologica passa anche per le batterie. Efficienza energetica infatti vuol dire anche poter contare su queste ultime per immagazzinare quanta più energia possibile in modo da non disperderla. Ne sono convinti gli eurodeputati, che hanno difeso l’importanza cruciale delle nuove misure relative alle batterie per una corretta transizione verso un’economia circolare a emissioni zero. Nonché per aumentare l’autonomia strategica dell’Ue e la sua competitività economica.

I membri della commissione parlamentare per l’Ambiente (Envi) hanno approvato a larga maggioranza (74 favorevoli, 8 contrari e 5 astenuti) la proposta della Commissione europea, risalente al dicembre 2020, che chiede di rivedere la normativa attuale in materia di batterie per adattarla ai nuovi sviluppi tecnologici.

Come ha spiegato Simona Bonafè, relatrice per il Partito democratico, “le batterie sono una tecnologia chiave per promuovere la mobilità sostenibile e per immagazzinare energia rinnovabile”. E si è detta soddisfatta della proposta legislativa di Bruxelles: “Il regolamento sulle batterie stabilisce un insieme olistico di regole per governare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla fase di progettazione al fine vita. Questo crea un nuovo approccio per promuovere la circolarità delle batterie e introduce nuovi standard di sostenibilità che dovrebbero diventare un punto di riferimento per l'intero mercato globale delle batterie”.

Nello specifico, sono state discusse le norme che disciplineranno appunto il ciclo di vita delle batterie, dalla progettazione allo smaltimento. Ma anche quelle sulla dichiarazione e l’etichetta dell’impronta di carbonio dei prodotti, e l’indicazione di un valore massimo per l’impronta di carbonio complessiva del ciclo di vita e di un valore minimo per i livelli di cobalto, piombo, litio e nichel che devono essere recuperati dai rifiuti per il riciclo di nuove batterie.

Le nuove norme introducono inoltre una nuova categoria di batterie, quelle per “mezzi di trasporto leggeri” (Lmt dall’acronimo inglese) come le biciclette elettriche. Entro il 2024 le batterie portatili, cioè quelle che alimentano apparecchi di dimensioni ridotte come smartphone oppure gli Lmt, dovranno essere progettate in modo tale da garantire una rimozione facile e sicura e un’altrettanto facile sostituzione da parte dei consumatori stessi. Si è inoltre discusso dell’introduzione eventuale di standard per produrre caricatori comuni utilizzabili per diverse batterie ricaricabili.

Il Parlamento europeo vuole anche rendere più ambiziosi gli obiettivi per la raccolta delle batterie: sul totale dei rifiuti di batterie portatili, almeno il 70% dovrà essere raccolto entro il 2025 (la Commissione aveva proposto 65%) e l’80% entro il 2030 (contro il 70% della proposta originale). Ed è intenzionato ad introdurre anche dei tassi minimi di raccolta per le batterie Lmt: 75% entro il 2025 e 85% entro il 2030.

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