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Giovedì, 28 Marzo 2024
Rifiuti

Ue: "Italia ha 2 mesi per chiudere 12 discariche al Sud"

La Commissione avverte il nostro governo: senza passi avanti, scatterà il deferimento alla Corte di giustizia. E una nuova multa

L'Italia ha "2 mesi" per garantire "la chiusura definitiva e il risanamento" di 12 discariche che non sono ai requisiti della direttiva Ue in materia di rifiuti e che si trovano al Sud. Se non lo farà, scatterà il deferimento alla Corte di giustizia dell'Ue, con il rischio di subire una nuova, pesante multa. È l'avvertimento lanciato dalla Commissione europea, che ha inviato una nuova lettera al nostro Paese nel quadro della procedura d'infrazione aperta nel 2011.

In seguito a una direttiva del 1999, l'Italia era "tenuta a bonificare entro il 16 luglio 2009 le discariche che avevano ottenuto un'autorizzazione o che erano già in funzione prima del 16 luglio 2001, adeguandole alle norme di sicurezza stabilite in tale direttiva oppure a chiuderle", scrive Bruxelles. Considerata l'insufficienza dei progressi in quest'ambito, la Commissione "ha trasmesso un parere motivato supplementare nel giugno 2015, nel quale si esortava l'Italia a trattare adeguatamente 50 siti che rappresentavano ancora una minaccia per la salute e l'ambiente". Nonostante alcuni progressi, "nel maggio 2017 non erano ancora state adottate le misure necessarie per adeguare o chiudere 44 discariche".

Si tratta di discariche dislocate per lo più in Puglia, Basilicata e Campania. Visti i ritardi, nel 2017 la Commissione deferì una prima volta il nostro Paese alla Corte di giustizia Ue, che nel 2019 diede ragione a Bruxelles. L'Esecutivo Ue decise però di usare la carota, visto che in parallelo l'Italia aveva già cominciato a pagare diverse multe legate alle violazioni delle norme ambientali europee, comprese quelle sulla gestione dei rifiuti (almeno 548 milioni di euro fino al 2018, secondo uno studio). 

Sono passati 3 anni dalla sentenza della Corte, e ben 13 da quando l'Italia avrebbe dovuto adeguardi alle nuove norme. Ma a oggi "la Commissione ha accertato che l'Italia, pur avendo regolarmente chiuso 32 discariche, non è ancora riuscita a garantire la chiusura definitiva e il risanamento delle 12 discariche rimanenti". Da qui il nuovo ultimatum: "2 mesi per porre rimedio alla situazione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue". E stavolta, alla carota potrebbe venire preferito il bastone della multa. 

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