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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il torero chiede il copyright del colpo mortale: "È un'opera d'arte". Il giudice dice no

La Corte Suprema spagnola ha respinto la richiesta del matador Perera che chiedeva di iscrivere nel registro delle proprietà intellettuali una sua esibizione

Un torero spagnolo ha chiesto che un suo colpo per uccidere un toro, da lui ritenuto perfetto, fosse registrato tra le proprietà intellettuali da difendere, alla stregua di un'opera d'arte. Ma un giudice ha negato questa richiesta sostenendo che non è possibile identificare con precisione e oggettività in cosa consisterebbe la sua creazione artistica originale.

Il colpo "artistico"

Era il giugno 2014 quando il matador spagnolo Miguel Ángel Perera si esibì nell'arena nella città di Badajoz e uccise un toro di quattro anni e 539 chili di nome Curioso. Ritenendo la sua prestazione di una bellezza ai suoi occhi sbalorditiva, Perera ha chiesto un riconoscimento maggiore rispetto a quello che aveva ottenuto, le orecchie dell'animale, che vengono fatte tagliare da i toreri quando la loro esibizione viene particolarmente apprezzata. Il matador desiderava che la sua esibizione venisse definita come opera d'arte, così da poterla iscrivere nel registro come proprietà intellettuale e proteggerla da qualsiasi riproduzione. Ma la Camera Civile della Corte Suprema spagnola ha respinto la sua richiesta dichiarando che "non è possibile identificare con precisione e oggettività in cosa consiste la creazione artistica originale del torero e, quindi, i diritti di un'opera non possono essere riconosciuti". In altre parole, non è una creazione che ne consenta la successiva riproduzione e copia, poiché intervengono fattori casuali che non possono essere ripetuti. "Esprimo il mio assoluto rispetto per le decisioni giudiziarie. Tuttavia, non condivido le basi giuridiche avanzate dalla Corte", ha dichiarato Perera. "Continuo a sostenere che l'opera di un torero è un'opera artistica che dovrebbe godere di tutti i diritti di proprietà intellettuale con le sue evidenti peculiarità, proprio come qualsiasi altra nel mondo delle arti. Confido che un giorno questo sarà riconosciuto dal legislatore e dai tribunali", ha aggiunto.

La battagia legale

Come riporta El Pais, la sentenza è arrivata dopo anni di controversie in tribunale che riguardavano anche l'uso delle immagini da parte delle televisioni. "C'è un grande vuoto (legislativo) al riguardo e l'uso che si fa delle immagini del torero nell'esercizio della sua attività artistica non è regolamentato. Perera cerca di porre attenzione all'uso che viene fatto delle sue performance nei media dal punto di vista delle riproduzioni e anche della qualità", hanno affermato i portavoce del torero dell'Estremadura. Dal canto loro, i giudici della Corte Suprema hanno riconosciuto che l'esibizione di un torero può eccitare le persone, ma nella loro sentenza hanno sottolineato che la Corte di giustizia europea ha definito il concetto di opera d'arte come un oggetto originale che costituisce una creazione intellettuale del suo autore. "Quell'identificazione non è possibile con la corrida perché non c'è modo di esprimere oggettivamente in cosa consiste la creazione artistica del torero quando si misura con il toro, a parte l'emozione che suscita in chi ne è testimone attraverso la bellezza di ciò che accade in quel drammatico contesto", ha spiegato la sentenza.

Un caso simile nel calcio

Secondo la Corte, nell'esibizione di un torero, "al di là dei passaggi particolari, del modo in cui muove e opera, su cui non si può rivendicare la proprietà esclusiva, è molto difficile identificare oggettivamente dove si trova la creazione artistica originaria in modo da consentire la rivendicazione di un diritto esclusivo su un'opera di proprietà intellettuale". La Corte Suprema, infine, ha confrontato il caso di Perera con una precedente sentenza europea sulla richiesta della Federcalcio Premier League riguardante le partite di calcio. In quell'occasione la Corte europea aveva spiegato che "le opere protette devono costituire la creazione dell'autore e che questo criterio non è soddisfatto nel caso di una partita di calcio, in quanto sono delimitate da regole del gioco che non lasciano spazio alla libertà creativa nel senso del diritto d'autore". E questa teoria, secondo i magistrati spagnoli, è perfettamente applicabile al caso dei tori.

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