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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

La Svezia di Greta Thunberg progetta una mega-raffineria. Insorgono gli ambientalisti

Il governo pronto a dare il via libera all'espansione dell'impianto petrolifero, che comporterebbe un aumento di emissioni pari a un milione di tonnellate di anidride carbonica all'anno

La Svezia è considerata ormai da tempo uno dei Paesi che più al mondo si stanno impegnando per la lotta al cambiamento climatico. La giovane attivista Greta Thunberg è ormai famosa in tutto il mondo per le sue battaglie.

Due anni fa il Parlamento di Stoccolma ha approvato una nuova legge sul clima che obbliga la politica del governo ad essere allineata con gli obiettivi climatici che puntano a zero emissioni nette di gas serra entro il 2045 e ad emissioni nette negative dopo il 2045. “Siamo la nazione leader nel mondo nella lotta al cambiamento climatico”, ha rivendicato il premier socialista Stefan Löfven.

Eppure l'esecutivo è intenzionato a dare il via libera all'espansione della più grande raffineria del Paese scatenando le ire degli ambientalisti. Una volta ingrandito le emissioni dell'impianto di Preemraff Lysekil aumenterebbero di un milione di tonnellate di anidride carbonica all'anno, denuncia un gruppo di 18 eurodeputati che ha indirizzato una lettera al premier e alla sua vice, Isobel Lövin, che è anche ministro dell'Ambiente, chiedendo di opporsi al piano di espansione. I 18 deputati, 16 della Sinistra Unita Gue e due dei Greens, chiedono al governo di non violare gli impegni presi.

"Preemraff non è solo una questione svedese. Ci sono molte persone che guardano all Svezia, aspettandosi che un governo guidato da socialisti e Verdi si schieri per il clima e dica no ai progetti sui combustibili fossili", ha dichiarato una delle firmatarie, la svedese Malin Björk, secondo cui un via libera all'espansione "manderebbe un segnale sbagliato al resto d'Europa".

La settimana scorsa la Rainbow Warrior ha impedito a una petroliera di attraccare al molo dell'impianto per scaricare il greggio, e diversi attiviste sono entrate nella raffineria per protesta, sei delle quali sono state arrestate. Le prime battaglie contro l'impianto risalgono al 1975, anno della sua costruzione.

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