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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Nuove norme

Smog, il giro di vite di Bruxelles: "Cittadini saranno risarciti da imprese che inquinano"

Limiti più stringenti per l'inquinamento atmosferico e delle acque. I Pfas aggiunti alla lista Ue delle sostanze pericolose per la salute umana da monitorare

Riduzione dei limiti sugli inquinanti dell'aria, con il dimezzamento del valore massimo del famigerato Pm 2,5, e di quelli dell'acqua, con l'inserimento dei Pfas tra le sostanze della black list Ue. Ma anche un migliore e più ecologico trattamento delle acque reflue urbane, e una maggiore attuazione del principio del "chi inquina paga" attraverso due modalità: la possibilità per i cittadini di venire risarciti dalle imprese che violano i limiti sullo smog, anche con ricorsi collettivi, e tasse ad hoc per l'inquinamento prodotto dalle case farmaceutiche e dai gestori degli impianti fognari. Sono le novità contenute nel pacchetto presentato oggi dalla Commissione europea che contiene "norme più severe sugli inquinanti atmosferici, superficiali e sotterranei e sul trattamento delle acque reflue urbane".

Lotta allo smog

Il primo pacchetto riguarda l'aria. Una cartina pubblicata dalla Commissione europea mostra come la Padania sia la zona geografica europea con la più alta concentrazione del particolato fine, il Pm 2,5 che è ritenuto il principale responsabile delle quasi 300mila morte premature che ogni anno lo smog provoca nei Paesi Ue (Italia in testa). Bruxelles ha proposto una riduzione dei principali inquinanti dell'aria entro il 2030, allineandoli agli standard fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e in particolare una riduzione di oltre la metà del valore limite annuale di Pm 2,5. Le ong del network ambientalista Health and environment alliance hanno già criticata la proposta, perché considerata meno ambiziosa di quanto chiede l'Oms.

La Commissione, dal canto suo, sottolinea che i valori limite saranno aggiornati periodicamente, in linea con le ultime indicazioni scientifiche e con gli sviluppo "tecnologici e sociali". Inoltre, introduce delle misure che, a suo avviso, renderanno gli obblighi di riduzione dell'inquinamento dell'aria da parte delle imprese più stringenti: "La revisione (delle regole, ndr) garantirà che le persone che subiscono danni alla salute a causa dell'inquinamento atmosferico abbiano il diritto a un risarcimento in caso di violazione delle norme dell'Ue sulla qualità dell'aria", scrive Bruxelles. "Avranno inoltre il diritto a essere rappresentate da organizzazioni non governative attraverso azioni collettive di risarcimento del danno - aggiunge - La proposta porterà inoltre maggiore chiarezza sull'accesso alla giustizia, sanzioni efficaci e una migliore informazione del pubblico sulla qualità dell'aria".

PM-3

Secondo la Commissione, tali misure contribuiranno "a ottenere un notevole miglioramento della qualità dell'aria in Europa entro il 2030, portando a benefici annuali lordi stimati tra 42 miliardi di euro e 121 miliardi di euro nel 2030, con costi inferiori a 6 miliardi di euro all'anno" a carico degli Stati membri. "L'inquinamento atmosferico è la più grande minaccia ambientale per la salute e una delle principali cause di malattie croniche, tra cui ictus, cancro e diabete. È inevitabile per tutti gli europei e colpisce in modo sproporzionato gruppi sociali sensibili e vulnerabili. L'aria inquinata danneggia anche l'ambiente provocando acidificazione, eutrofizzazione e danni alle foreste, agli ecosistemi e alle colture", scrive Bruxelles.

Acque reflue urbane

Nel pacchetto di proposte, la Commissione inserisce anche la revisioen della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. L'obiettivo è raggiungere la "neutralità energetica del settore entro il 2040 e di migliorare la qualità dei fanghi per consentire un maggiore riutilizzo contribuendo così a un'economia più circolare". Per farlo, Bruxelles propone di introdurre "l'obbligo di recuperare i nutrienti dalle acque reflue, nuovi standard per i microinquinanti e nuovi requisiti di monitoraggio per le microplastiche". In particolare, la Commissione prevede di incentivare il riuso dei fanghi provenienti dal trattamento degli scarichi fognari per produrre biogas e "ridurre il consumo di gas naturale". Le aziende saranno incentivate anche a installare pannelli solari e pale eoliche per ridurre il loro impatto energetico. Chi non opera interventi in tal senso sarà punito con sanzioni fiscali nel rispetto del principio del "chi inquina paga" 

Gli obblighi di trattamento delle acque reflue saranno estesi ai comuni più piccoli con 1.000 abitanti (rispetto ai 2.000 attuali). Inoltre, basandosi sull'esperienza del Covid-19, la Commissione propone di monitorare sistematicamente le acque reflue per diversi virus, tra cuiCoV-SARS-19 e resistenza antimicrobica. A proposito di farmaci, Bruxelles sostiene che il 92% dei microinquinanti tossici presenti nelle acque reflue dell'Ue provengano da prodotti farmaceutici e cosmetici. Ecco perché anche per le aziende di questi settori la Commissione prevede "un nuovo schema di responsabilità estesa del produttore" che "richiederà ai produttori di pagare il costo" della rimozione di tali inquinanti. "Ciò è in linea con il principio 'chi inquina paga' e incentiverà anche la ricerca e l'innovazione in prodotti privi di sostanze tossiche, oltre a rendere più equo il finanziamento del trattamento delle acque reflue", sottolinea Bruxelles.

Pfas e antibiotici

Tra le novità del pacchetto Ue c'è anche l'aggiornamento degli "elenchi degli inquinanti per l'acqua da controllare in modo più rigoroso nelle acque superficiali e sotterranee". Saranno aggiunte a tale black list "25 sostanze con effetti problematici ben documentati sulla natura e sulla salute umana", tra cui i Pfas (i cosiddetti "prodotti chimici per sempre" utilizzati tra l'altro in pentole, abbigliamento, mobili e cosmetici), pesticidi come il glifosato, il Bisfenolo A (un plastificante e componente degli imballaggi in plastica), e alcuni farmaci usati come antidolorifici e antinfiammatori, nonché antibiotici.

Le nuove regole "riconoscono gli effetti cumulativi o combinati delle miscele, ampliando l'attuale focus che è esclusivamente sulle singole sostanze". Inoltre, "verranno aggiornati (per lo più inaspriti) gli standard per 16 inquinanti già coperti dalle norme, inclusi metalli pesanti e prodotti chimici industriali, e verranno rimossi quattro inquinanti che non rappresentano più una minaccia a livello dell'Ue".

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