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Martedì, 3 Ottobre 2023
Lo scontro / Spagna

La sindaca che vuole distruggere centinaia di alberi: "Non sono autoctoni"

Un comitato si oppone alla loro distruzione: sono qui da un secolo, offrono tanta ombra e sono un'attrazione per i turisti

In un'estate rovente in tutta Europa una sindaca ha deciso, per ragioni di abbellimento e gestione urbana, di tagliare centinaia di alberi sull'isola de La Gomera, che fa parte dell'arcipelago della Canarie in Spagna. Secondo Angelica Padilla, rieletta a maggio, si tratta di un'operazione di abbellimento volta ad eliminare alberi "non autoctoni". Nel mirino sono finiti dozzine di cosiddetti Alberi fiamma (Brachychiton acerifolius) una pianta proveniente dall'Australia e trasportato alle Canarie oltre un secolo fa. Alla decisione si sta opponendo un gruppo di pressione al fine di preservare alcuni dei suoi alberi più amati. Gli oppositori definiscono il piano "un'atrocità" e sabato 12 agosto manifesteranno contro la decisione del comune. La loro petizione per fermare l'abbattimento degli alberi di fiamma ha raccolto più di 1.200 firme.

Abbattimento drastico

Questi alberi offrono da decenni molta ombra sulle strade di San Sebastian. Sono inoltre un polo di attrazione per i turisti che invadono le Canarie in tutte le stagioni grazie al clima perennemente mite. Il "piano di abbellimento" di Padilla, che è stata rieletta con il Gomera Socialist Group, prevede la sostituzione con specie autoctone di alberi non autoctoni per lo più maturi, che lei e il suo team reputano invasivi e che includono anche varietà di ficus. Una decisione che suona comunque paradossale in un momento in cui gli alberi risultano vitali per contrastare i cambiamenti climatici. Quest'anno la Gomera ha registrato la sua primavera più calda da decenni. Già nel giugno del 2022 le autorità locali avevano dichiarato un'emergenza idrica. Ripetute ondate di caldo hanno investito tutte le Canarie quest'estate. A una richiesta di commento inoltrata dall'agenzia Reuters l'ufficio di Padilla non ha risposto.

Contrasti

Alla televisione delle Canarie in un video pubblicato anche su Facebook, la sindaca ha dichiarato che tutti gli alberi di fiamma sono "molto aggressivi" e per questo verranno abbattuti, in modo tale da migliorare l'accesso pedonale e impedire alle loro radici di danneggiare le tubature dell'acqua. Il gruppo di pressione che lotta per preservare gli alberi reputa "insensata" questa operazione. Javier Sanchez, portavoce del gruppo, ha affermato che l'abbattimento priva la città dell'ombra necessaria, così come delle fonti di ossigeno. Ha sottolineato inoltre che alberi autoctoni e importati "coesistono da molti anni" sull'isola. "Gli alberi di fiamma sono stati piantati per più di un secolo alle Canarie e sono molto amati perché forniscono molta ombra in estate e bellissimi fiori", ha dichiarato a Reuters.

Radici potenti

Sulla stessa linea si è posizionata anche l'esperta scientifica Laura Concepcion, biologa presso la World Biosphere Reserve nella vicina isola La Palma. La biologa ha affermato che gli alberi di fiamma non possono essere considerati una specie aggressiva. "Non è invasivo come alcune altre piante ornamentali", ha sostenuto, aggiungendo però che è indispensabile una gestione delle potenti radici, onde evitare che causino problemi negli ambienti urbani. Sulla questione si è espressa Ventura del Carmen Rodriguez, portavoce del partito socialista (Psoe) all'opposizione sull'isola, che ha definito l'abbattimento "un'atrocità" e una "follia". "Stiamo tutti combattendo il cambiamento climatico e cercando di creare una San Sebastian verde. Non lo capisco", ha dichiarato a Reuters.

Rodriguez ha ammesso che le radici degli alberi della fiamma di San Sebastian stanno interferendo con i tubi e deformando le pietre in alcuni punti. A questo proposito però ha evidenziato: "La soluzione non è abbattere l'albero", aggiungendo che "bisogna tagliare le radici, migliorare la pavimentazione e far crescere gli alberi proteggendo le tubazioni".

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