Rischiamo di convivere con gli incendi per 6 mesi all'anno
Oggi, nel Sud Europa, la durata del periodo "caldo" è in media di 50 giorni. Ma è destinata a triplicare secondo l'Agenzia europea dell'ambiente
Siamo ormai tristemente abituati agli incendi estivi, ma se non riusciremo a tagliare le emissioni, potremo avere a che fare con loro per sei mesi all'anno, contro i 50 giorni attuali. Ondate di caldo sempre più lunghe e frequenti porteranno ad un aumento esponenziale degli incendi, soprattutto in Europa del Sud, con conseguenti danni alle popolazioni, alle infrastrutture e alla biodiversità, oltre ad influenzare la qualità dell'acqua, rilasciare grandi quantità di gas serra, causare l'erosione del suolo e rovinare il paesaggio. L'unica alternativa alla catastrofe annunciata è ridurre drasticamente le emissioni. Se i governi non riusciranno a farlo, l'Europa meridionale arrivare ad avere, da qui al 2098, circa 150 giorni all'anno con un rischio elevato di incendio.
I nuovi, preoccupanti dati, sono stati presentati nell'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), che offre una panoramica sui rischi climatici. A causa del surriscandamento globale, si prevede una stagione di incendi più severa e, di conseguenza, un'espansione dell'area soggetta a incendi e stagioni di incendi più lunghe in tutta Europa. A essere particolarmente impattata sarà l'Europa meridionale, con il Sud Italia che pagherebbe serissime conseguenze. Si prevede infatti che il numero di giorni con un alto pericolo aumenti, in particolare in uno scenario ad alte emissioni, arrivando a raggiungere i 200 giorni all'anno nella peggiore delle ipotesi.
Il rischio di incendio dipende da molti fattori, tra cui le condizioni climatiche, come i forti venti, la vegetazione, le pratiche di gestione delle foreste e altri fattori socioeconomici. La maggior parte degli incendi in Europa sono causati da attività umane, ma le condizioni climatiche ne determinano l'intensità e l'impatto: infatti, molti dei recenti episodi estremi di incendio e delle devastanti stagioni degli incendi sono stati guidati da condizioni meteorologiche avverse come temperature elevate e forti raffiche di vento, fenomeni entrambi destinati ad aumentare di intensità.