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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

Produrre oggetti, non rifiuti: dal Parlamento Ue ok al Piano per l'economia circolare

L'Eurocamera chiede obiettivi vincolanti per il 2030 per rendere più sostenibili i prodotti di largo consumo, come gli apparecchi elettronici, a partire dalla loro progettazione

Oggi, solo il 40% degli oggetti elettronici che finiscono nella spazzatura viene riciclato. Il resto viene smaltito nelle discariche, spesso in quelle dei Paesi in via di sviluppo. Un fattore di impatto ambientale gigantesco, che rischia di diventare ancora più insostenibile, anche finanziariamente, se dovesse realizzarsi la previsione degli esperti di un aumento del 70% entro il 2050 della quantità di rifiuti generati ogni anno nell'Unione europea. Il caso dello stop della Cina all'import di plastica dall'Ue ha spinto Bruxelles a misure drastiche per ridurre i rifiuti di questo tipo. Adesso, il passo successivo è quello del Piano d'azione per l'economia circolare proposto dalla Commissione Ue. E che il Parlamento europeo ha appoggiato, chiedendo però una accelerazione forte: obiettivi vincolanti entro il 2030 per  rendere più sostenibili i prodotti di largo consumo, come gli apparecchi elettronici, a partire dalla loro progettazione.

Nelle raccomandazioni approvate dall'Eurocamera nel corso dell'ultima plenaria, vi sono, per l'appunto, obiettivi vincolanti sulla "impronta ecologica" dei materiali e dei consumi per l'intero ciclo di vita dei prodotti per ogni categoria di prodotto immessa sul mercato dell'Ue per prevenire scarti e ridurre l’utilizzo di risorse e energia. Vi è poi l’affermazione del “right to repair”, ossia il diritto alla riparazione degli oggetti venduti sul mercato, e una serie di standard volti a rendere i prodotti più sostenibili a partire dalla loro progettazione, a fronte del ben noto fenomeno dell’obsolescenza programmata. L'80% dell'impatto ambientale dei prodotti è determinato nella fase di progettazione

Il focus è su un controllo ecologico a monte della produzione dei prodotti, partendo da come questi vengono progettati. Il Parlamento ha quindi richiesto delle norme specifiche affinché i prodotti immessi sul mercato europeo raggiungano gli obiettivi di durabilità, riutilizzabilità, riparabilità, non tossicità, possibilità di miglioramento, riciclabilità, contenuto riciclato ed efficienza dal punto di vista energetico. Ma vediamo le novità punto per punto.

Principi di economia circolare

I deputati sottolineano che l'attuale economia lineare "prendi-fai-smaltisci" deve essere trasformata in un'economia veramente circolare, basata su una serie di principi chiave come la prevenzione degli sprechi e la riduzione dell'uso di energia e risorse. I prodotti dovrebbero essere progettati in modo da ridurre i rifiuti, le sostanze nocive e l'inquinamento e proteggere la salute umana. I vantaggi per i consumatori di un'economia circolare dovrebbero essere chiariti, affermano.

Obiettivi e indicatori vincolanti

I deputati chiedono obiettivi Ue vincolanti per il 2030 basati sulla scienza per l'uso dei materiali e l'impronta dei consumi, che coprano l'intero ciclo di vita di ciascuna categoria di prodotto immessa sul mercato. A tal fine, sollecitano la Commissione a introdurre nel 2021 indicatori di circolarità armonizzati, comparabili e uniformi per l'impronta dei materiali e dei consumi.

Prodotti sostenibili

I deputati sostengono fermamente l'intenzione della Commissione di ampliare il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere i prodotti non legati all'energia. Insistono sul fatto che la nuova legislazione dovrebbe essere presentata nel 2021. Ciò dovrebbe stabilire principi di sostenibilità orizzontale e standard specifici per prodotto in modo che i prodotti immessi sul mercato dell'Ue funzionino bene, siano durevoli, riutilizzabili, possano essere facilmente riparati, non siano tossici, possano essere aggiornati e riciclati, contengono contenuto riciclato e sono efficienti in termini di risorse ed energia.

Il Recovery fund

Altre proposte chiave dei deputati al Parlamento europeo includono l'introduzione di misure contro il greenwashing e false dichiarazioni ambientali, nonché misure legislative per fermare le pratiche che comportano l'obsolescenza programmata; sostenere l'Ecolabel Ue come punto di riferimento per la sostenibilità ambientale; rafforzare il ruolo degli appalti pubblici verdi stabilendo criteri e obiettivi minimi obbligatori; e l'integrazione dei principi dell'economia circolare nei Recovery plan degli Stati membri.

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