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Venerdì, 19 Aprile 2024
Auto ecologiche

Ogni 60 chimometri d'autostrada un punto ricarica per i veicoli elettrici: la richiesta di Strasburgo

In Italia la media è uno ogni 180 chilometri, e quelli veloci sono solamente 38. Abbiamo la metà degli impianti francesi e meno della metà di quelli tedeschi

Il Parlamento europeo vuole sostenere il mercato delle auto elettriche. E per farlo chiede che i Paesi membri si impegnino a installare punti di ricarica ogni 60 chilometri, in modo da rendere possibile viaggi di lunga percorrenza anche per i veicoli ecologici. L’Eurocamera ha appoggiato, con 485 voti favorevoli, 65 contrari e 80 astensioni, gli obiettivi di ricarica delle auto elettriche che, se accettati dai governi, garantirebbero agli automobilisti la possibilità di ricaricare le proprie auto in ogni angolo d'Europa entro il 2025.

I deputati hanno concordato di fissare degli obiettivi minimi nazionali sull’installazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. Entro il 2024, ogni Paese del blocco dovrà presentare alla Commissione un quadro strategico nazionale per il raggiungimento di tali obiettivi. L’Italia è uno degli Stati fondatori a trovarsi nella situazione peggiore, con una media di un punto di ricarica ogni 180 chilometri in autostrada, secondo i dati riportati da InsideEVs. In totale sono 38 le aree di servizio con punti di ricarica rapida (ovvero con tempo di ricarica totale inferiore ai 30 minuti) nelle autostrade. In totale, il Belpaese conta 30.704 punti di ricarica in attivo, contro i 65.700 disponibili in Francia e i 78.729 in Germania.

Secondo il testo approvato in plenaria a Strasburgo, entro il 2026 le strade principali dell’Ue dovranno avere almeno una colonnina di ricarica per auto elettriche ogni 60 chilometri. Lo stesso requisito si dovrebbe applicare per camion e autobus elettrici sulle strade Ten-T principali e con stazioni più potenti. Sono previste solo alcune esenzioni per le regioni ultraperiferiche, le isole non collegate alle reti energetiche continentali e le strade a traffico particolarmente ridotto.

I deputati suggeriscono anche di installare un maggior numero di stazioni di idrogeno lungo le strade principali dell'Ue (ogni 100 chilometri anziché ogni 150, come proposto dalla Commissione) e di farlo più rapidamente (entro il 2027 anziché entro il 2031). L’utilizzo delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico dovrebbe essere aperto a tutti gli utenti, indipendentemente dalla marca di automobile, in modo facile e non discriminatorio.

Dovrebbe essere indicato un prezzo per kWh e per kg, conveniente e confrontabile con i prezzi medi. Inoltre, i deputati chiedono che entro il 2027 venga creato un punto di accesso europeo comune per i dati sui combustibili alternativi, in modo da fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi dei combustibili alternativi in tutta Europa.

Le nuove norme fanno parte del pacchetto Fit for 55, il piano dell'Ue per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Dopo l’adozione dei mandati negoziali, il Parlamento è pronto ad avviare i negoziati con i governi dei Ventisette. “Disponiamo al momento di 377mila stazioni di ricarica nell'Ue, ovvero la metà del numero che si sarebbe dovuto raggiungere se i Paesi Ue avessero mantenuto le loro promesse. Per salvare il Green deal, dobbiamo affrontare questa strettoia della decarbonizzazione e realizzare rapidamente l'infrastruttura per i combustibili alternativi”, ha dichiarato Ismail Ertug l’eurodeputato tedesco, relatore sull’infrastruttura per i combustibili alternativi.

"Questo regolamento sostiene il trasporto pulito su strada, via acqua o attraverso gli aeroporti in Europa. Renew Europe vuole rendere il trasporto pulito più accessibile ai nostri cittadini e alle nostre imprese e il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi adottato oggi sosterrà esattamente questo obiettivo. Dopo tutto, se ci saranno più punti di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno lungo le autostrade europee, il sogno di auto a zero o a basse emissioni in tutta Europa diventerà una realtà", ha dichiarato Caroline Nagtegaal, relatrice ombra di Renew Europe per il regolamento.

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