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Giovedì, 28 Marzo 2024
La sentenza

Niente risarcimenti se ci si ammala per lo "smog di Stato"

Lo ha stabilito la Corte Ue che ha respinto la richiesta di un cittadino francese: l'uomo aveva chiesto un indennizzo di 21 milioni di euro per il deterioramento del suo stato di salute

La Commissione europea ha formalmente riconosciuto che lo smog provoca ogni anno decine di migliaia di morti premature in tutto il Vecchio continente. Ma un cittadino che si è ammalato per via della qualità dell'aria, anche laddove sono state dimostrate le responsabilità dello Stato, non può chiedere risarcimenti a carico delle casse pubbliche. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Unione europea, che si è pronunciata sul caso di un cittadino francese (di cui sono state rese note solo le iniziali, J.P.).

L'uomo aveva fatto causa allo Stato chiedendo un indennizzo di 21 milioni di euro per il deterioramento del suo stato di salute, sostenendo che la causa della sua malattia sia lo smog eccessivo della Regione di Parigi, in cui vive, e che questo sia a sua volta frutto della violazione delle norme Ue sulla qualità dell'aria da parte delle autorità transalpine.

In effetti, la Francia è già stata condannata proprio dalla Corte di giustizia dell'Ue nel 2019 e poi nell'aprile 2022 per le mancate azione sul fronte della lotta all'inquinamento atmosferico, così come previsto dalle leggi europee. Lo Stato francese, inoltre, è già stato condannato due volte dal Consiglio di Stato transalpino per non aver agito a sufficienza nella lotta allo smog, e ha ricevuto un totale di 30 milioni di euro di multe pagate a organizzazioni per la difesa dell'ambiente. 

L'uomo che ha fatto ricorso, J.P., sperava di poter ricevere anche lui una compensazione, ma il diritto europeo non lo prevede. La Corte Ue ha stabilito che la violazione delle norme sulla qualità dell'aria non dà diritto a un risarcimento individuale. Danno invece il diritto di agire dinanzi ai giudici competenti per ottenere che le autorità nazionali adottino le misure richieste ai sensi dalla Direttiva Ue sulla qualità dell'aria. Lo scorso 26 ottobre la Commissione europea ha proposto una revisione della Direttiva, che introdurrebbe il diritto dei cittadini a chiedere risarcimenti per danni alla salute derivanti dalla mancata conformità ai limiti Ue di inquinamento. I risarcimenti, però, dovranno essere eventualmente pagati dalle imprese ritenute colpevoli dello smog, e non dallo Stato.

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