rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
allerta idrica / Spagna

Il mega piano spagnolo da due miliardi per combattere la siccità

La mancanza di acqua sta mettendo in serio pericolo diverse produzioni alimentari che rischiano di essere abbandonate, mentre agricoltori e consumatori chiedono sostegno al governo

Dopo uno degli inizi d'anno più secco fin qui registrati, la Spagna ha approvato un piano da 2,2 miliardi di euro per sostenere agricoltori e consumatori e alleviare la siccità che sta decimando la produzione di riso, cereali e olive. Quello di quest'anno è stato l'aprile più caldo di sempre e la Spagna lo sa bene: "Siamo un Paese abituato a periodi di siccità, ma non c'è dubbio che, come conseguenza del cambiamento climatico, stiamo assistendo a fenomeni molto più frequenti e intensi", ha dichiarato la ministra dell'Ambiente, Teresa Ribera.

Da un lato, le misure prevedono 1,4 miliardi di euro che arriveranno dal ministero dell'Ambiente principalmente per aumentare la disponibilità di acqua e ridurre tasse e tariffe delle aziende agricole interessate. Dall'altro, si stima una spesa di 784 milioni da parte del ministero dell'Agricoltura, con l'obiettivo di aiutare gli agricoltori a mantenere la produzione ed evitare la carenza di cibo. Il pacchetto, scrive il Guardian, include anche il divieto di lavorare all'aperto in condizioni di caldo estremo tra metà giugno e metà settembre, ricordando la morte di uno spazzino e di un addetto alla consegna di volantini durante l'ondata di caldo dello scorso luglio nella regione di Madrid.

Ribera ha dichiarato che il denaro sarà usato per costruire nuove infrastrutture, come gli impianti di desalinizzazione, tentando in questo modo di raddoppiare la percentuale di acqua riutilizzata nelle aree urbane dal 10% al 20% entro il 2027. "Dobbiamo essere pronti, sfruttando tutte le capacità tecniche che la Spagna ha sviluppato nel corso degli anni. Questo richiede pianificazione, misure strutturali e anche, ovviamente, piani di aiuto a breve termine e immediati", ha detto il ministro dell'Ambiente.

Il ministro dell'Agricoltura, Luis Planas, ha affermato che la maggior parte dei 784 milioni di euro promessi dal suo ministero saranno destinati agli aiuti diretti agli allevatori e ai coltivatori di cereali, che riceveranno anche agevolazioni fiscali. Aiuti che sembrano essenziali, soprattutto se si tiene conto del fatto che la Spagna è il principale esportatore europeo di frutta e verdura. "L'obiettivo principale è garantire la continuità della produzione di cibo, un elemento fondamentale quando si tratta di provvedere ai nostri cittadini, ma che è anche molto importante quando si tratta di prezzi alimentari", ha dichiarato Planas.

Sono misure che cercano di rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla Coag (associazione degli agricoltori), che ha sottolineato come la mancanza di precipitazioni abbia colpito circa l'80% dei raccolti, causando perdite irreversibili su oltre cinque milioni di ettari di colture cerealicole. Secondo la Coag, la coltivazione del riso sarà abbandonata in Andalusia, dove è tradizionalmente predominante, mentre molti agricoltori saranno costretti a sradicare gli alberi da frutto in Andalusia, Murcia, Valencia e Catalogna. L'associazione ha poi aggiunto che nella provincia meridionale di Jaen, dove si produce regolarmente oltre un quinto dell'olio d'oliva mondiale, si prospetta una produzione del 20% rispetto al normale raccolto.

Se da parte sua il governo ha dichiarato di aver approvato le misure in risposta alla siccità, alle alte temperature e alla guerra in Ucraina, il partito conservatore dell'opposizione (Pp) lo ha piuttosto accusato di cercare di ingannare gli elettori, visto che la Spagna si sta preparando a votare per le elezioni regionali e comunali del 28 maggio. Alberto Núñez Feijóo, leader del Pp, ha affermato che la risposta alla carenza d'acqua è arrivata troppo tardi, chiedendo al tempo stesso una riunione urgente dei presidenti regionali e la creazione di un'autorità idrica nazionale per supervisionare i miglioramenti alle infrastrutture.

Anche il Pp, che governa l'ampia regione meridionale dell'Andalusia, è stato però criticato di recente per i suoi piani di legalizzazione delle coltivazioni di fragole che potrebbero minacciare la sopravvivenza di una delle zone umide più importanti d'Europa, quella della Doñana.

Intanto, mentre tutta la Spagna è in siccità dal gennaio 2022, le scorte d'acqua in Catalogna sono scese a tal punto che a marzo le autorità hanno introdotto delle leggi che prevedono una riduzione del 40% dell'acqua da utilizzare per l'agricoltura, una del 15% per gli usi industriali e una fornitura media giornaliera per abitante ridotta da 250 a 230 litri.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il mega piano spagnolo da due miliardi per combattere la siccità

Today è in caricamento