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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Greta: Mondo in fiamme come Notre-Dame, ma non ha fondamenta così solide

La giovane attivista invitata al Parlamento europeo, ma il centrodestra nega il permesso di fare un intervento in Aula: “Disperati, non vogliono parlare del collasso climatico”

“Voglio vedervi in preda al panico, la nostra casa è in fiamme”. La voce di Greta Thunberg, eroina degli ecologisti, irrompe in un pomeriggio di fine legislatura nell’aula gremita della commissione Ambiente al Parlamento europeo di Strasburgo. Gli europarlamentari più sensibili al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico hanno deciso di ospitare la giovane attivista svedese, che ispira da mesi le proteste degli studenti di tutto il mondo.

No all'intervento in Plenaria

L’ok a farla parlare è arrivato però dopo il semaforo rosso del Partito popolare e della destra europea a concederle di fare il suo intervento nell'Aula della Plenaria, dove si riuniscono tutti i 751 europarlamentari. “Ho letto sui giornali che alcuni partiti non vogliono che io sia qui oggi - risponde Greta - sono così disperati da non voler neanche parlare del collasso ambientale”.  “Intorno al 2030 - avvisa la sedicenne - avremo già innescato un’irreversibile reazione a catena oltre il controllo umano, che molto probabilmente porterà alla fine della civilizzazione così come la conosciamo”. Nonostante i proclami apocalittici, l’attivista svedese indica la via d’uscita: “La riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 50%”. 

Classe politica inerte

Nella sua breve esperienza di attivista, Greta afferma di essersi scontrata troppe volte con l’inerzia della classe dirigente. “Quando dico ai politici di fare qualcosa adesso - sottolinea davanti agli europarlamentari - la risposta più comune è che loro non possono fare nulla di drastico, perché diventerebbero troppo impopolari di fronte ai loro elettori”.  Thunberg ripete più volte che “la nostra casa va a fuoco”, sfruttando per la causa l’incendio di Parigi. “Ma Notre Dame sarà ricostruita, mentre le nostre fondamenta non sono così forti”.  Eppure, la consapevolezza delle istituzioni Ue sembra ancora insufficiente agli occhi della giovane ecologista. Se così non fosse “non vi sareste riuniti in tre summit d’emergenza sulla Brexit e neanche una volta sul collasso del clima e dell’ecosistema”. 

La giovane attivista emozionata

Visibilmente emozionata, la Thunberg si è fermata per pochi secondi durante il discorso. Dalle sue lacrime durante l’ovazione finale del pubblico traspare tutta la fragilità di una liceale che, dopo aver passato la giornata sotto i riflettori del Parlamento europeo, si appresta ad andare a Roma per incontrare il papa.

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